"In questo momento di malattia...": Papa Francesco, la lettera dalla sua stanza del Gemelli
- Postato il 18 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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"In questo momento di malattia...": Papa Francesco, la lettera dalla sua stanza del Gemelli
"Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C'è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità". E' il passaggio centrale della lettera che Papa Francesco ha scritto al Corriere della Sera. La missiva, datata 14 marzo, è stata scritta dalla sua stanza del Policlinico Gemelli in cui è ricoverato dallo scorso 14 febbraio e indirizzata al direttore Luciano Fontana, che gli aveva inviato un messaggio di auguri chiedendogli se voleva intervenire con un appello.
"Caro direttore - scrive il Pontefice -, desidero ringraziarla per le parole di vicinanza con cui ha inteso farsi presente in questo momento di malattia nel quale, come ho avuto modo di dire, la guerra appare ancora più assurda. La fragilità umana, infatti, ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide. Forse per questo tendiamo così spesso a negare i limiti e a sfuggire le persone fragili e ferite: hanno il potere di mettere in discussione la direzione che abbiamo scelto, come singoli e come comunità".
"Vorrei incoraggiare lei e tutti coloro che dedicano lavoro e intelligenza a informare, attraverso strumenti di comunicazione che ormai uniscono il nostro mondo in tempo reale: sentite tutta l'importanza delle parole - scrive ancora il Santo Padre -. Non sono mai soltanto parole: sono fatti che costruiscono gli ambienti umani. Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C'è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità. Mentre la guerra non fa che devastare le comunità e l'ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità".
"Le religioni, inoltre, possono attingere alle spiritualità dei popoli per riaccendere il desiderio della fratellanza e della giustizia - conclude Bergoglio -, la speranza della pace. Tutto questo chiede impegno, lavoro, silenzio, parole. Sentiamoci uniti in questo sforzo, che la Grazia celeste non cesserà di ispirare e accompagnare".
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