In Onda, la furia di Antonio Di Pietro: "Non mi parli così!"
- Postato il 6 novembre 2025
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- Di Libero Quotidiano
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In Onda, la furia di Antonio Di Pietro: "Non mi parli così!"
«Dobbiamo distinguere la riforma della magistratura da quella della giustizia». La premessa, non priva di verve polemica, di Antonio Di Pietro in collegamento con In Onda su La7 non piace a Luca Telese, che conduce in studio insieme a Marianna Aprile. E così parte il primo assalto di una serata non proprio facilissima. «Non se la cava così, non può avere la botte piena e la moglie ubriaca», lo redarguisce il giornalista con l’ex pm di Mani pulite che replica lesto e duro: «Non mi parli così!».
I temi della trasmissione sono frizzantini: la riforma della giustizia, approvata in Senato per il quarto e ultimo passaggio parlamentare, e il conseguente referendum della prossima primavera. Di Pietro è una delle persone più indicate per offrire una sua visione del punto, in quanto ex magistrato di vaglia tra i protagonisti di una delle più clamorose, deflagranti e contestate inchieste della storia italiana, quella di Tangentopoli e poi politico, onorevole, ministro. Il suo sostegno alla riforma ha spiazzato molti, compreso Telese, che infatti protesta: «Beh, non può essere d’accordo con chi ha opinioni diverse dalle sue», insiste riferendosi alle altre toghe. «A me cosa fa Arianna Meloni non mi interessa, a me interessa che i cittadini, quando andranno a votare, sappiano cosa significa mettere la croce sul sì o la croce su no. E non c’entra nulla con la riforma della giustizia», puntualizza.
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A La Stampa aveva detto: «Chi va a rappresentare un organismo così importante come la magistratura dev’essere il più indipendente possibile». E a In Onda ribadisce: «Ma vogliamo avere il coraggio, l’umiltà, la responsabilità di dire che un po’ di autocritica i magistrati devono farla? O pensate davvero che tutti i magistrati abbiano fatto tutti il loro dovere in questi anni? O non è vero, forse, che dal ruolo del magistrato, che è quello di cercare chi ha commesso un reato, si è passato molto spesso al ruolo del magistrato per vedere se qualcuno ha commesso un reato - conclude -. E in questo modo, credetemi, molte persone innocenti, sì, vengono poi prosciolte o assolte, ma intanto dal punto di vista comunicativo, vengono distrutte. E lo dico perché ho messo tante giacchette».
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