In mille per #abilitadiverseaponente del circolo Pianacci: un anno di attività per persone con disagio psichico

  • Postato il 26 giugno 2025
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progetto abilitadiverseaponente pianacci

Genova. Si è concluso in queste settimane con un bilancio estremamente positivo il progetto #abilitadiverseaponente, promosso dal Circolo ARCI Pianacci e sostenuto dalla Fondazione Carige. Per un anno intero, il ponente genovese ha ospitato l’iniziativa che ha trasformato il concetto di “città inclusiva”, coinvolgendo oltre mille persone con disagio psichico in una vasta gamma di attività che spaziano dal teatro al tiro con l’arco, dall’informatica agli orti sinergici.

Il progetto, uno dei tre sostenuti da Fondazione Carige nell’ambito del Bando “Disabilità II” per l’Area Metropolitana di Genova, ha permesso a giovani e adulti con disagio psichico di partecipare a 178 incontri e percorsi, per un totale di oltre 381 ore di attività. Il dato più importante è rappresentato dalle 1.048 presenze registrate, persone con disabilità psichica di età compresa tra i 19 e i 70 anni, la cui assidua frequenza ha dimostrato l’ampia risonanza e l’efficacia dell’iniziativa. In particolare, la fascia d’età 41-50 anni ha mostrato la maggiore partecipazione, con circa il 54% delle presenze.

“Un dato significativo anche per il bisogno che c’è a Genova di queste iniziative – commenta Carlo Besana, presidente del circolo Arci Pianacci – non è la prima volta che partecipiamo a bandi sul tema, e siamo estremamente orgogliosi di aver sostenuto altre associazioni fornendogli esperienza e requisiti. E’ uno dei nostri obiettivi, quello di essere parte attiva per far crescere la rete associativa dove c’è maggiore richiesta”. Un progetto che ha permesso ai vari soggetti di misurarsi con nuove attività e nuovi territorio: “Siamo usciti dalla nostra confort zone – spiega ancora Besana – arrivando ad organizzare eventi a Cogoleto, Voltri, Pra’ Sestri Ponente. E tra gli aspetto che maggiormente hanno caratterizzato questo anno di attività è stata la diversificazione della proposta, che ha abbracciato una gamma di eventi che hanno spaziato dai laboratori, allo sport fino al cohousing sociale”.

progetto abilitadiverseaponente pianacci

Le attività si sono svolte, infatti, in diverse località chiave del ponente genovese, trasformando Sestri Ponente, il Cep, Voltri 2, Voltri e Cogoleto in veri e propri centri di inclusione. Presso l’Università Popolare di Sestri Ponente si sono tenuti laboratori di teatro e lettura drammatica, mentre al Circolo Area Pianacci (Cep) sono stati protagonisti il tiro con l’arco, il calcetto a 5 e il beach volley. Il Centro Civico Voltri 2 e l’associazione Il Prato Onlus a Voltri 2 hanno ospitato laboratori di musica, informatica, fotografia e teatro. Anche il Centro di Salute Mentale di ASL 3 a Voltri ha offerto percorsi di fotografia, mentre a Cogoleto, presso Pratozanino, si sono sviluppate attività di orti sinergici. Oltre ai laboratori espressivi e occupazionali, il progetto ha promosso attività sportive e formative, inclusi corsi di educazione digitale. Fondamentale è stata la partnership con le associazioni di volontariato OdV Prato e OdV Pratozanino 2.0, che hanno contribuito attivamente alla riuscita delle iniziative.

Un aspetto innovativo del progetto è stato lo sviluppo di percorsi per l’acquisizione di competenze necessarie per vivere in autonomia in un contesto domestico, realizzati in piccoli gruppi all’interno di appartamenti appositamente attrezzati per il cohousing. La presenza di personale qualificato come “facilitatore della partecipazione” ha garantito l’accesso e la piena fruizione delle opportunità offerte.

Il successo di #abilitadiverseaponente non si è limitato alle attività dirette, ma ha anche consolidato le relazioni esistenti all’interno della partnership e ampliato i collegamenti con altre realtà del territorio. Questo ha favorito nuove progettazioni e ha arricchito il patrimonio di competenze sportive, culturali, aggregative, educative e sociali della rete locale. Due eventi “open” hanno ulteriormente amplificato l’impatto del progetto, attivando nuovi contatti con istituti scolastici di altre zone della città e contribuendo a valorizzare il ponente genovese, tradizionalmente percepito come un’area disagiata, ma ora proposto come “epicentro” di opportunità fruibili da persone provenienti anche da altri quartieri. “E in queste situazioni – osserva Besana – abbiamo visto giocare e lavorare insieme persone con disabilità e persone senza disabilità, insieme, senza barriere e filtri. Questo è un passo importante per l’inclusione. E il risultato per noi più importante”.

Autore
Genova24

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