In Italia ogni anno muoiono 330 persone per annegamento e il 12% ha meno di 18 anni

  • Postato il 21 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Nell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) è stato pubblicato il secondo rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione. Dai dati è emerso che ogni anno, in Italia, muoiono circa 330 persone per annegamento. Di queste, il 12% ha meno di 18 anni. In relazione a questa percentuale, si parla di circa 40 decessi di bambini o adolescenti, con i maschi che rappresentano un considerevole 81% di tutte le mortalità per annegamento in età pediatrica.

I dati e la prevenzione

Il numero dei morti per annegamento si accompagna anche a quello delle ospedalizzazioni (circa 800) e a quello degli interventi di salvataggio, che sono circa 60mila ogni anno. Nel rapporto, inoltre, si fa riferimento anche ai luoghi di annegamento. È emerso che più della metà degli annegamenti avvengono nelle piscine, e circa il 53% di questi riguardano gli under 12. Nella quasi totalità di questi casi, il bambino che non sa nuotare annega perché sfuggito all’attenzione dei genitori, cade in acqua o finisce, giocando, nell’acqua più profonda. Seguono poi le acque interne (34%) e il mare (20%). Nello specifico, c’è un dato allarmante che riguarda gli adolescenti stranieri, che rappresentano la quota più significativa di vittime nelle acque interne del nostro Paese.

Vincenzo Ferrara, che ha curato il rapporto, ha sottolineato: “L’acqua, anche quando è una pozza d’acqua o uno stagno, esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino. Nelle piscinette gonfiabili il rischio che un bambino piccolo, che ha da poco cominciato a camminare, si rovesci dentro è molto elevato. Dobbiamo inoltre ricordare un bambino caduto in acqua scomparirà dalla vista dei genitori entro 20 secondi”.

Piscina
In Italia ogni anno muoiono 330 persone per annegamento e il 12% ha meno di 18 anni (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

In un video realizzato in collaborazione con 9 regioni, ovvero con il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria, il Molise, il Piemonte, la Sardegna, la Toscana, l’Umbria, il Veneto e la Sicilia, sono stati diffusi alcuni importanti consigli per prevenire il rischio di annegamento. Nel video, che verrà pubblicato sui canali social dell’Istituto e delle Regioni aderenti, si consiglia di immergersi preferibilmente in acque sorvegliate, di evitare di immergersi in caso di mare mosso o con correnti di ritorno, di seguire le indicazioni dei sorveglianti, di educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli, di evitare di tuffarsi in acqua repentinamente dopo aver mangiato o dopo un’esposizione prolungata al sole e infine di tuffarsi dalle scogliere solo in acque di profondità adeguata. Andrea Piccioli, Direttore Generale dell’Istituto Superiore di Sanità, ha infinte dichiarato: “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che inevitabilmente sono connessi a questo elemento”.

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Blitz

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