In Italia luce e gas più cari rispetto alla media Ue. “Oneri, imposte e tasse annullano i risparmi da calo dei prezzi dell’energia”
- Postato il 17 giugno 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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In Italia per luce e gas si continua a pagare più di quanto spendano i cittadini degli alti principali Paesi Ue. Oneri, imposte e tasse pesano come una zavorra sul prezzo finale per il consumatore, mangiandosi di fatto anche i risparmi che arriverebbero dal ribasso del costo della sola energia. Molti cittadini, per mettersi al riparo da possibili nuovi aggravi della bolletta, continuano a scegliere il prezzo fisso anche se ormai passati agli operatori del mercato libero. È quello che emerge dalla relazione annuale 2024 dell’autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente, Arera.
Il prezzo medio dell’energia elettrica nell’area euro per i clienti domestici – comprensivo delle componenti energia, costi di rete, oneri e tasse – lo scorso anno è rimasto sostanzialmente invariato a 31,04 centesimi kWh. L’Italia è tra i Paesi che hanno sperimentato la riduzione maggiore, da 38,64 a 35,7 cent a kWh, ma i prezzi finali pagati dalle famiglie continuano a essere penalizzati da oneri, imposte e tasse il cui incremento del 28% (da 7,66 a 9,78 cent a kWh) ha di fatto annullato i potenziali risparmi dal calo della componente energia. Il peso del fisco è il più elevato della Ue, superiore a quello di Francia, Spagna e media euro. I prezzi più alti si confermano quelli pagati dalle famiglie tedesche (41,13 cent), seguite da quelle italiane (35,7), francesi (28,03 cent) e spagnole (26,26 cent).
Bolletta più salata in Italia anche per il gas: nel 2024 il prezzo medio comprensivo di imposte e oneri per i consumatori domestici è salito del 15,1% raggiungendo i 13,1 centesimi di euro al kWh, con tariffe superiori del 5,3% rispetto alla media dell’area euro (-8,3% nel 2023). Anche in questo caso l’aumento del prezzo totale per i consumatori è sostanzialmente riconducibile a due fattori: la crescita dei costi di rete, passati da 2,6 a 3 centesimi al kWh, e soprattutto quella della componente fiscale, salita da 0 a 3,2 cent.
Alla ricerca forse di un possibile risparmio, oltre la metà degli italiani preferisce il prezzo fisso della luce in bolletta, con il 54,8% dei clienti che lo scorso anno ha sottoscritto questo tipo di contratto sul mercato libero, contro un 45,2% che ha optato per quello a prezzo variabile. E anche lo switching delle famiglie è aumentato, sia che lo si misuri in termini di punti di prelievo (+4,9%) sia in termini di volumi (+2,3%): nel 2024 il 23,8% dei clienti domestici ha cambiato fornitore almeno una volta nel corso dell’anno, mentre nel 2023 il tasso era stato del 18,9%.
La svolta per i consumatori, secondo il presidente dell’Arera Stefano Besseghini, arriverà dall’1 luglio con la nuova bolletta che illustrerà con più chiarezza consumi, costi e condizioni economiche. Con tutte le informazioni fondamentali a portata di mano: l’importo da pagare, il periodo di riferimento, lo stato dei pagamenti, le condizioni dell’offerta sottoscritta e una rappresentazione sintetica ma del costo totale, secondo la formula ‘quantità per prezzo’.
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