Una stazione ferroviaria stampata nell'arco di una notte non poteva che prendere forma che in Giappone, Paese degli Shinkansen e dei sedili dei treni che si girano per adeguarsi al senso di marcia. La compagnia ferroviaria nipponica West Japan Railway Company (JR West) ha annunciato il completamento della prima stazione dei treni completamente stampata in 3D, che andrà a sostituire un vecchio edificio in legno della stazione di Hatsushima, isola della prefettura di Wakayama, al confine con quella di Osaka.. Dalla sera alla mattina. Il progetto era stato annunciato lo scorso 11 marzo, ed è stato eseguito nella notte del 26 marzo. La costruzione è stata affidata alla compagnia specializzata in stampa in 3D di case Serendix, che ha stampato in 3D le varie componenti dell'edificio, come tetto e pareti, con stampanti industriali fuori sede.
I vari pezzi sono stati poi trasportati in loco separatamente in treno, e assemblati in un'unica costruzione in meno di tre ore, inserite nel tempo trascorso tra l'ultimo treno della sera e il primo del mattino. Un montaggio lampo che ha permesso di non intaccare la leggendaria puntualità dei treni del Giappone, nettamente inferiore a quello che avrebbe richiesto una costruzione normale e dimezzato rispetto alle sei ore inizialmente preventivate.. Come è stata costruita. La stazione somiglia a una piccola fermata dell'autobus dell'area di 10 metri quadri e ha le stesse caratteristiche antisismiche e di durevolezza di un edificio realizzato con le tecniche edilizie convenzionali. La stampa in 3D ha riguardato la cassaforma, l'involucro all'interno del quale viene effettuato il getto del calcestruzzo allo stato fluido. Questa matrice è stata in seguito riempita di calcestruzzo e rinforzi di acciaio, evitando così il ricorso alle tradizionali strutture in legno e acciaio che puntellano le opere in muratura.. Sostenibilità. Oltre al risparmio di tempo c'è quello di materiale. Si stima sia stato usata la metà del calcestruzzo rinforzato che sarebbe servito con le "vecchie" tecniche (un materiale la cui produzione ha un notevole impatto ambientale). Dimezzati risultano anche i costi di costruzione, mentre la velocità di assemblaggio rende la tecnica particolarmente adatta ai rapidi lavori di sostituzione di strutture su linee ferroviarie e altre vie di trasporto attive e trafficate, o dove sia carente la manodopera.. La prima di una serie. La scelta della stazione di Hatsushima, in posizione costiera, come punto di partenza non è stata casuale. L'idea è di monitorare come l'edificio stampato in 3D reagirà alla costante esposizione all'aria ricca di salsedine. Se non si riscontreranno problemi a livello strutturale, la stessa tecnica potrà essere utilizzata anche per sostituire altri vecchi edifici in varie stazioni della rete ferroviaria.
Senza rinunciare alla specificità del luogo: sulla facciata della stazione sono stati raffigurati prodotti tipici della città di Arida servita dalla stazione, come i mandarini mikan (che noi conosciamo come miyagawa) e una specie di pesce che nuota in queste acque, così da rendere un edificio potenzialmente stampato in serie meno anonimo e ben riconoscibile..