Impianto eolico di Isola del Cantone, l’impatto sulla fauna: “Il rumore sarà un deterrente”

  • Postato il 10 ottobre 2024
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parco eolico isola del cantone isola del vento

Genova. “Il disturbo indotto dagli aerogeneratori, sia con riferimento alla perturbazione fluidodinamica indotta dalla rotazione delle pale, sia con riferimento all’emissione onde sonore, costituiscono un alert per l’avifauna; osservazioni condotte in siti ove gli impianti eolici sono presenti ormai da molti anni ha permesso di rilevare come, una volta che le specie predatrici si siano adattate alla presenza degli aerogeneratori, un numero sempre maggiore di individui tenterà la penetrazione nelle aree di impianto tenendosi a distanza dalle macchine quel tanto che basta per evitare le zone di flusso perturbato e le zone ove le onde sonore prodotte dalle macchine riesce ancora a costituire un deterrente per ulteriori avvicinamenti, e pertanto riducendo il rischio di collisione”.

Questa è una parte delle nuova relazione relativa al progetto del nuovo parco eolico di Isola del Cantone, chiamato anche Isola del Vento, in queste settimane al vaglio degli uffici tecnici di Regione Liguria per la valutazione di impatto ambientale. Il documento depositato in queste ore da parte del proponente del progetto, Fera srl, risponde all’osservazione di Arpal che chiedeva una integrazione documentale per valutare al meglio l’impatto cumulativo del nuovo parco eolico con quello già approvato, il Popein, di cui è la prosecuzione.

Tra le richieste di Arpal era quella di valutare “l’effetto barriera” per l’avifauna, visto che di fatto il secondo progetto porterebbe a 10 le pale eoliche sui crinali della zona. Secondo la documentazione presentata dall’azienda, però, l’effetto barriera sarebbe “ininfluente” per via del fatto che secondo la cartografia regionale la rotta migratoria segue il fondo valle, dove scorre lo Scrivia. Oltre a ciò, la presenza delle pale stesse in movimento creerebbe da un lato una “perturbazione fluidodinamica” dell’aria e dall’altro una soglia di rumore che di per sè terrebbero lontani eventuali animali.

impianto eolico isola del cantone

Ma non solo: nel documento la Fera propone di installare “su tre dei sei aerogeneratori a progetto un sistema di rilevamento dell’avifauna che permetterà, rilevata la presenza di un individuo entro una certa distanza rispetto all’aerogeneratore provvisto del sistema, di fermare la rotazione delle pale“. In altre parole una specie di radar che, in caso di avvicinamento di un volatile, fermerà la pala eolica.

impianto eolico isola del cantone

L’impatto del rumore

Lo studio di impatto ambientale dell’impianto, ha analizzato, come previsto dalla normativa, anche la componente rumore, uno dei principali problemi legati agli impianti di questo genere. Nella documentazione viene riportata la potenza sonora di un singolo aerogeneratore, fornita dalla casa di produzione Vestas. Per gli impianti che saranno installati si parla di “una potenza acustica di 103.9 dB(A), fornita dalla Vestas Italia, per una velocità del vento pari a 10 m/sec“.

Da qua deriva lo studio di impatto acustico, che, secondo i proponenti, non arriverebbe a superare le soglie previste dalla legge con l’impianto in funzione. Tenendo conto dell’altezza del rotore, e della dispersione (calcolo fatto seguendo i modelli previsti in materia) il ricettore più vicino alle pale tra quelli utilizzati per lo studio – una casa isolata a circa 580 metri di distanza – dovrebbe “ricevere” 60db di rumore di giorno e 48 di notte, sotto i limiti di legge, quotati rispettivamente di 65 e 55 db.

Sotto i limiti di legge ma sicuramente non silenziosi, visto che secondo la teoria acustica 60 db equivalgono a “un ufficio rumoroso, radio, conversazione, Folla di persone”. Anche quindi tutti i boschi e i sentieri della zona quindi, di fatto potrebbero, quindi, cambiare assetto acustico. Nello localita di Cassine e Pinceto, le più vicine al parco eolico, si arriverà rispettivamente a 48.6 e 43.9 db che corrispondono a “ambiente domestico e quartiere abitato di notte”. “Non si può non tenere presente che il rumore viene generato solo quando gli aerogeneratori sono in movimento – si legge nel documento – quando cioè si è in presenza di vento, e che il disturbo uditivo che le macchine generano è molto simile al fruscio delle fronde degli alberi in movimento. Le due tipologie di rumore vanno pertanto a fondersi e a confondersi l’una nell’altra e quindi il risultato percettivo globale è assai naturale, sia per l’uomo che per la fauna locale”. Questa la conclusione portata dalla ditta proponente del progetto.

Ora, superata la fase di verifica di completezza e adeguatezza documentale, si passerà a quella di “verifica di assoggettabilità a VIA”, vale a dire la valutazione tecnica sulla eventuale necessità di far passare il progetto attraverso una completa esamina della valutazione di impatto ambientale, che prevede contributi e osservazioni di enti e pubblico. L’esito di questo passaggio dovrebbe arrivare nelle prime settimane di novembre.

Autore
Genova24

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