Immane Khelif lancia la sfida a Trump e a Elon Musk: “Sarò a Los Angeles 2028”. Il presidente del Cio Bach accusa la Russia

  • Postato il 19 marzo 2025
  • Di Virgilio.it
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Imane Khelif non si lascia intimidire. Il presidente Trump nei suoi primi atti alla Casa Bianca ha lasciato un durissimo attacco contro le persone transgender nel mondo dello sport. La pugile algerina (che non è un atleta transgender) non si lascia scalfire dalle parole di Trump né del suo consigliere Musk e annuncia la voglia di essere a Los Angeles 2028.

Khelif: “Trump non mi intimidisce”

Nel corso dell’intervista con ITV News, Imane Khelif nota in Italia dopo il famigerato match con Angela Carini ha risposto anche alla domanda sulle politiche del presidente Trump sulle persone transgender nel mondo dello sport: “Io non sono transgender, è una cosa che non mi riguarda. E di certo il presidente Trump non mi impensierisce. Questa è la mia risposta. Il mio obiettivo è quello di vincere la seconda medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles 2028”.

Io mi considero una ragazza come tutte le altre, sono nata ragazza e sono cresciuta in quel modo. Ho vissuto tutta la mia vita come tale. Ho partecipato a moltissimi tornei incluse le Olimpiadi di Tokyo e altre competizioni importanti, così come i Mondiali. Tutto questo è cominciato quando ho cominciato a vincere e a portare a casa dei trofei. Appena ho cominciato ad avere successo è cominciata una campagna contro di me”.

Le accuse di Trump, Musk e J.K. Rowling

Khelif si è detta che scioccata dalle accuse che ha ricevuto da persone molto famose in giro per il mondo a cominciare da Trump ma anche da Elon Musk e dalla scrittrice J.K. Rowling (contro cui ha presentato causa): “Sono rimasta scioccata perché parlavano senza avere dei fatti verificati. Anche mia mamma, la mia famiglia e il popolo algerino ha sentito il peso di questa situazione. E’ una cosa che è andata oltre il mondo dello sport. E’ diventata una campagna mediatica che ha avuto un impatto negativo su di me e sul mio benessere psicologico. Ma questa situazione mi ha fatto diventare ancora più forte”.

Bach: “Colpa della disinformazione russa”

Qualche giorno fa su quella che qualcuno ha definito la “crisi di genere” nel corso delle Olimpiadi di Parigi è intervenuto anche il presidente del CIO, Thomas Bach che alla Reuters ha dichiarato: “Non considero quello che è successo a Parigi come una vera crisi perché tutte le discussioni che ci sono state sono basate su una campagna di fake news che arriva dalla Russia. Ed è solo una delle tante campagne che sono arrivate dalla Russia prima e dopo Parigi”.

Poi con riferimento a Imane Khelif e alla cinese Lin Yu-ting continua: “Si tratta di una disputa che non ha nulla a che vedere con la realtà. Parliamo di due persone che sono nate donne, che sono state cresciute n quel modo e che competono come donne. Hanno ottenuto vittorie e sconfitte come tante altre atlete”.

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