Ilaria Sula, parla il ragazzo conosciuto su Tinder: “Samson mi ha infangato, con la vittima neanche una telefonata”

Il suo nome, giustamente, non è trapelato; eppure la sua foto, vera, è stata usata da Mark Samson per sviare le ricerche di Ilaria Sula. Proprio perché “non c’entra nulla”, ora il ragazzo conosciuto dalla vittima su Tinder ha deciso di parlare, per difendersi dal tentativo dell’assassino di metterlo in mezzo. “Quella foto è mia – ha rivelato il giovane di origine campana; le sue parole sono riportate stamane da alcuni quotidiani –, Mark l’ha presa su Tinder per far credere alle sue amiche che Ilaria fosse fuggita con me a Napoli a ‘fare la birichina’. In realtà io ero a Roma, al lavoro. Ha cercato di incastrarmi, non c’entro nulla”.

L’uomo, 27 anni, ha spiegato di aver matchato con la ragazza sulla app di incontri solo due giorni prima della sua scomparsa, ovvero il 24 marzo: “Poi non l’ho più sentita, ma non ci ho fatto caso: era una delle tante chat aperte”. I due, dunque, non si sono mai sentiti al telefono né tanto meno visti. Eppure il reo confesso del femminicidio, Mark Samson, ha cercato di utilizzare quella figura rubata dal telefono di Ilaria per indirizzare altrove i sospetti. Fingendosi la vittima – che, stando alle indagini, era già morta – aveva inviato messaggi alle amiche per raccontare di aver seguito a Napoli quest’uomo incontrato fuori dall’università e di aver avuto con lui rapporti intimi.

“Mi aveva detto di essere uscita da poco da una storia lunga, ma non sembrava spaventata o turbata – ha rivelato ancora il ragazzo –. Credo non percepisse alcun pericolo, forse perché lui non glielo aveva mai manifestato”. Il 27enne ha specificato anche che nessuno dei due, né Ilaria né Mark, in realtà sapeva nulla di lui. Che, per esempio, è di origini campane ma è nato e cresciuto a Roma. Ricordiamo che l’uomo ha subito collaborato con gli inquirenti: “Samson ha infangato il mio volto senza alcuna ragione”. Lo stesso Samson che adesso, tramite i suoi avvocati, chiede ai pm di essere nuovamente interrogato.

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