Ilaria Salis si salva, l’Europarlamento conferma l’immunità parlamentare
- Postato il 7 ottobre 2025
- Di Panorama
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Si salva per un solo voto l’europarlamentare già occupatrice abusiva di case Ilaria Salis (Avs). Il voto odierno presso l’Europarlamento in seduta plenaria ha visto 306 voti favorevoli al mantenimento dell’immunità parlamentare e 305 contrari, con 17 astenuti.
Scappa così al processo che la attendeva in Ungheria con le accuse di “aggressione che ha messo in pericolo la vita di altre persone” e di “appartenenza a un’organizzazione criminale”.
Non è la prima volta, potremmo dire, visto che la sua elezione a europarlamentare aveva già di fatto interrotto il procedimento a suo carico, essendo subentrata l’immunità parlamentare.
Da qui il tentativo del governo ungherese di continuare il processo nei confronti dell’ex occupatrice di case reinventatasi europarlamentare, con la richiesta di revoca dell’immunità presentata già nell’autunno dello scorso anno.
Prima del voto in aula di oggi, la Commissione Affari Giuridici (JURI) del Parlamento europeo aveva già esaminato la richiesta e l’aveva respinta: la JURI ha votato contro la revoca, anche qui con il risicato risultato di 13 a 12. Questo voto della commissione ha costituito il parere che la Plenaria avrebbe poi seguito come riferimento.
Le dichiarazioni di Salis
Non poteva che esultare Salis, che deve certamente aver temuto il peggio, ovvero che giustizia fosse fatta. In una nota diffusa dopo il voto, dai toni fra l’assurdo e il surreale, l’eurodeputata afferma che «questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo».
«Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte».
«La lotta è tutt’altro che finita. Le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale. Tutti gli attivisti antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi», conclude l’eurodeputata. Qualcuno dovrebbe ricordarle che non siamo negli anni Quaranta, non c’è nessuna forza fascista che agisce in Europa, e certamente lei non è un simbolo di resistenza.
La critica di Salvini
Dall’altra parte della barricata, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini mette invece in evidenza altri fatti: «Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all’interno di un’organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di ‘centrodestra’ ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!».
L’esito della votazione dipendeva infatti dai 188 membri del Partito Popolare Europeo. Negli scorsi giorni il suo presidente, il tedesco Manfred Weber, aveva detto di essere a favore della revoca e aveva dato questa indicazione di voto agli europarlamentari del suo gruppo.
Molto probabile, quindi, che alcuni membri del gruppo abbiano votato per il mantenimento dell’immunità, verosimilmente per fare un dispetto al premier ungherese Viktor Orban, vista la sua posizione “eretica” nei confronti della guerra in Ucraina.