Il week-end nero dei bomber di A Ma non è sempre colpa loro

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Non è stato un bel week-end per gli arbitri della nostra serie A, ma neppure per i bomber, quelli a cui allenatori e tifosi chiedono i gol. Lautaro invece che fare gol litiga con Conte che addirittura al centravanti rinuncia perchè non avendo Lukaku e Hojlund non si fida di Lucca. Il povero Gimenez che non riesce a buttarla dentro neanche contro il Pisa e meno male (per il Milan) che nel frattempo si è svegliato Leao. Ancora più clamorosi i casi di Juve e Roma: all’Olimpico David che i gol dovrebbe segnarli propizia la rete della Lazio con uno sciagurato retropassaggio e Vlahovic sempre con la valigia in mano non fa meglio. E a Reggio Emilia la risolve Dybala perchè se aspetti i gol di Dovbyk e Ferguson si fa notte. Qualche segnale positivo lo mandano solo Castro (Bologna), Kean (Fiorentina ma su rigore), Davis (Udinese) e Vardy (Cremonese). Troppo poco perchè l’astinenza dei pezzi forti rende anche più vulnerabili le squadre. Se non segni è un bel problema. Guardate l’Atalanta che aspettando il miglior Scamacca segna col contagocce nonostante il ritorno a tempo pieno di un fuoriclasse come Lookman.

Sistemi di gioco e occasioni

Non tutti i casi sono uguali. C’è un problema di sistemi di gioco, un aspetto psicologico che pesa su alcuni e una tendenza mai cambiata del nostro calcio a non osare troppo. Alla Juve c’è un problema di identità di squadra che sfocia in partite piatte, con pochissime occasioni a disposizione degli attaccanti che sentendo la pressione in maniera esagerata vanno in tilt. Nella Roma succede il caso opposto: la tendenza ad attaccare di Gasperini non trova sbocco nelle punte centrali che l’allenatore alterna. Qui è un problema di qualità: almeno per il momento Dovbyk e Ferguson non sembrano pronti per una quadra che a questo punto va inserita tra le pretendenti allo scudetto, visto che è in testa alla classifica. Anche se l’impressione è che la Roma lassù può starci solo se ritrova i gol dei suoi attaccanti. L’altra capolista, il Napoli, non vede l’ora di poter contare di nuovo su Lukaku e Hojlund perchè la soluzione del falso nove (Neres) sperimentata positivamente contro l’Inter anche con un po’ di fortuna, non può durare tanto. In teoria proprio l’Inter è quella che sulla carta ha in organico quattro attaccanti tutti in grado di garantire un numero di gol importante (Lautaro, Thuram, Esposito e Bonny) . Ma in questo caso c’è un dato che i nerazzurri che si trascinano dalla scorsa stagione e che da Inzaghi a Chivu non sembrano aver eliminato: la difficoltà negli scontri diretti. Due sconfitte in questa stagione con Napoli e Juve e il successo a Roma. E’ nei match decisivi che servono i bomber, sono quelle le partite che decidono il destino di un campionato.

Il caso Gimenez

E poi c’è Santi Gimenez che nonostante il buon inizio del MIlan sembra ancora perso nelle nebbie estive quando ogni giorno gli veniva ricordato che il Milan stava cercando un centravanti e che lui se ne sarebbe andato. Alla fine il messicano è restato ed è l’unico vero attaccante di ruolo a disposizione di Allegri. In una squadra che arriva spesso nell’area avversaria il messicano non è ancora riuscito a sbloccarsi. Sembra avere addosso una maledizione. Ma è possibile che l’attaccante che segnava a raffica col Feyenoord (anche in Champions) improvvisamente non veda più la porta? Forse sente poca fiducia intorno a sè. ma un po’ come per gli altri attaccanti di cui abbiamo parlato sarà solo questione di tempo. Prima o poi il gol tornerà, perchè certi giocatori sono nati solo per quello.

Autore
Panorama

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