Il vincitore di Sanremo 2026 potrà andare a Eurovision Song Contest, se rinuncia decideranno Carlo Conti e la Rai: l’unica novità del regolamento
- Postato il 17 ottobre 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Carlo Conti ha svelato ieri, giovedì 16 ottobre, il regolamento del prossimo Festival di Sanremo 2026 che, di fatto, ricalca quello del precedente anno. Il Festival si articolerà in cinque serate trasmesse su Rai Uno in diretta dal Teatro Ariston di Sanremo nei giorni 24, 25, 26, 27 e 28 febbraio 2026.
I Big previsti saranno 26 (per ora) e il direttore artistico nonché conduttore della kermesse, Carlo Conti, ha anticipato al Tg1 che saranno svelati “anche prima del primo dicembre”. Insomma una lotta contro il tempo nonostante il Festival quest’anno cada a fine febbraio per non sovrapporsi alle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026. Svelato anche il conduttore di Sanremo Giovani che prenderà il via dall’11 novembre, in seconda serata su Rai Due.
Fino a qui tutto bene, ma c’è una piccolissima novità, in realtà, che riguarderà chi andrà a Eurovision Song Contest 2026. Di prassi il vincitore può andare di diritto in Austria, a Vienna dal 12 al 16 maggio 2026. Ma se dovesse rinunciare come è accaduto lo scorso anno ad Olly e ancora prima, solo per citare alcuni casi, gli Stadio vincitori nel 2016. In entrambi i casi ad andare sul palco della kermesse internazionale sono stati i secondi casi quindi Lucio Corsi e Francesca Michielin.
Quest’anno però il regolamento cambia le carte in tavola: “L’Artista Vincitore di Sanremo 2026 (o altro Artista scelto dal Direttore Artistico, in accordo con Rai) sarà designato da Rai a rappresentare l’Italia all’edizione 2026 dell’Eurovision Song Contest (ESC)”.
Poi però si precisa: “Nel caso in cui EBU non ammetta la partecipazione all’ESC dell’Artista Vincitore di Sanremo 2026, ovvero qualora l’Artista stesso non consegni il modulo di accettazione alla partecipazione nei tempi indicati, Rai designerà il rappresentante l’Italia all’ESC secondo l’ordine della classifica finale del Festival, senza che il suddetto Artista o la sua Casa discografica abbiano nulla a pretendere”.
Quindi sì la classifica potrebbe contare, ma potrebbe anche non contare se Carlo Conti e la Rai volessero puntare su un altro cavallo di razza, in gara il prossimo anno.
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