Il tressette a perdere di Tajani resuscita il campo largo, mentre vanno in onda Saviano e Gratteri
- Postato il 4 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Il tressette a perdere, lo ricordate? E’ un gioco con le carte italiane in cui chi partecipa cerca di fare meno punti dell’avversario.
Quindi, l’obiettivo è perdere, appunto: leggendo le ultime notizie mi è tornato in mente questo allegro passatempo.
Antonio Taiani, infatti, ha riproposto a sorpresa lo ius scholae, una legge che aprirebbe agli stranieri più giovani di poter chiedere la cittadinanza italiana.
Dopo aver frequentato con profitto i nostri studi, il protagonista di questa proposta, dieci anni più tardi avrebbe la possibilità (oltre che il diritto) di diventare italiano.
Tressette di Tajani a perdere
Nel nostro governo, Taiani occupa un posto di spicco: Taiani è vice primo ministro oltre che essere il responsabile della politica estera italiana, un pilastro della triplice alleanza che guida il paese.
Si dà il caso, però, che gli altri due partiti che formano la maggioranza sono assolutamente contrari. Fratelli d’Italia e Lega rispondono: “A che cosa è servito l’ultimo referendum che rifiutava la nuova proposta?”
Gli italiani hanno replicato, sia pure non andando alle urne, che la legge così com’è oggi, va bene e non bisogna cambiarla.
La domanda è: se la Meloni e Salvini sono d’accordo, per quale ragione Taiani si mette di traverso? Lo fa per dimostrare che il suo partito, Forza Italia, è più progressista degli altri due? Infatti, non appena è tornato a galla lo ius scholae dell’erede di Berlusconi, si sono subito affrettati ad appoggiarlo non solo il Pd e i 5Stelle, ma anche la sinistra di Bonelli e Fratoianni, Italia Viva di Matteo Renzi (immancabile quando si tratta di apparire) Azione di Carlo Calenda e +Europa. Insomnma, Taiani è riuscito a resuscitare il campo largo dato per sepolto persino da Elly Schlein.
Se anche Calenda è d’accordo…
Ecco spiegato il tressette a perdere, ecco come una maggioranza si può far molto male da sola fino ad arrivare ad una crisi di governo. Lo conosce questo piccolo particolare il titolare della Farnesina? Lo sa che se il governo cade deve rinunciare a due poltrone di grande prestigio? Certo, rimarrebbe il leader del neo berlusconismo: ben poca posa se non si ha il potere in mano.
Tutto questo avviene mentre la Consulta torna ad “invadere” il campo della politica su una materia che ha già dato grossi grattacapi alla Meloni. La Corte Costituzionale boccia infarri i CPR (acronimo che sta per Centro di Permanenza per Rimpatri) perché violano la libertà dei migranti, ragione per cui dovrà intervenire il Parlamento per dare un nuovo volto alla legge.
Non è poco se si pensa a quanto il governo si sia speso per questa iniziativa definiamola “albanese”. Ancora una volta, dunque, si è al cospetto dell’ennesimo braccio di ferro tra politica e giustizia. Per questo motivo, al Senato si è discusso e approvato ieri il progetto della separazione delle carriere.
Ma il cammino è ancora lungo, ci deve essere un altro si della Camera per affrontare infine il referendum confermativo in cui non è previsto il quorum. Si arriva alla fine del 2026? Se tutto va bene.
In Italia, lo abbiamo visto, si gioca a perdere, mentre nel mondo le pedine si muovono a fatica e il futuro è sempre molto incerto. Putin parla al telefono per più di un’ora con Trump e gli dice chiaramente che la Russia non si fermerà nel conflitto contro l’Ucraina.
In povere parole, questo vuol significare che il Cremlino andrà sino in fondo perchè, anche in caso di un accordo, non vorrà perdere i territori già conquistati con la guerra. Cioè? KIev si piegherà dinanzi ad un simile atteggiamento? Combatterà fino all’estremo delle forze? Il popolo ucraino teme e la parte cattolica spera in un miracolo.
Il caldo continua ad imperversare sul nostro Paese: oggi sono venti le città col bollino rosso, dove la temperatura salirà oltre i quaranta gradi.
Tanto per non farci mancare nulla, pure in questo campo combattono i pro e i contro il clima.
I rossi e i neri sono sempre pronti ad alzare il tiro per dimostrare chi è più forte. Avviene lo stesso nell’informazione: la terzietà ha poco spazio. O si è Guelfi o si è Ghibellini. Così chi è al violante e guida le operazioni, cerca di essere molto chiaro. Come accade ad una rete televisiva italiana, la quale si orienta sempre più verso sinistra e non si lascia sfuggire l’occasione di avere come collaboratori Roberto Saviano e Nicola Gratteri. Complimenti e buon lavoro!
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