Il test casalingo che svela l’età dei polmoni (e come mantenerli giovani)
- Postato il 20 settembre 2025
- Di Panorama
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Scoprire quanti anni hanno i polmoni con un test sorprendentemente semplice. Non servono costose apparecchiature mediche: bastano una bottiglia di plastica, un secchio d’acqua e un tubo di gomma. Occorre riempire un misurino con circa 200 millilitri d’acqua, versarli in una bottiglia di plastica trasparente e tracciare con una penna il livello raggiunto dal liquido: aggiungere poi altri 200 millilitri e segnare nuovamente la linea. Si continua così, strato dopo strato, fino a quando la bottiglia sarà completamente colma: avremo creato una sorta di righello a gradini che ci servirà per la prova. A questo punto si prende un secchio si riempie d’acqua e si immerge la bottiglia, capovolgendola con il collo rivolto verso il basso. Sempre mantenendo la bottiglia sott’acqua, occorre inserire all’interno del collo un tubo di gomma: non deve essere ermetico, basta che resti in posizione. Ora arriva il momento del test vero e proprio. Si inspira profondamente e si soffia con decisione nel tubo. L’aria che espelleremo sarà sufficiente a far uscire una parte dell’acqua contenuta nella bottiglia. Non resta che contare quante delle tacche tracciate in precedenza siamo riusciti a far scendere. Ogni segno corrisponde a 200 millilitri: moltiplicando il numero delle linee “liberate” per 200 ml otterremo il volume massimo di aria che i polmoni riescono a espellere in un solo respiro. Questo valore prende il nome di capacità vitale polmonare, o più precisamente capacità vitale forzata (FVC). John Dickinson, direttore della clinica respiratoria dell’Università del Kent, ricorda alla BBC che questo metodo artigianale non ha la precisione di uno spirometro, ma permette di avere un’idea generale dello stato dei polmoni. Il concetto di “capacità vitale” risale addirittura al 1840, quando il chirurgo britannico John Hutchinson intuì che chi respirava volumi ridotti aveva aspettative di vita inferiori. Oggi sappiamo che in una persona sana la FVC varia tra tre e cinque litri e tende a calare fisiologicamente con l’età, anche in chi non ha mai fumato. Secondo l’American Lung Association, la perdita media è di circa 0,2 litri ogni dieci anni.
Ma perché i polmoni invecchiano? Uno studio internazionale pubblicato a maggio 2025 ha ricostruito l’andamento della funzione respiratoria nell’arco della vita analizzando i dati di circa 30.000 uomini e donne raccolti nel corso del Novecento. Il picco si raggiunge tra i 20 e i 25 anni, qualche anno prima nelle donne, per poi declinare gradualmente. Secondo i ricercatori questo è un processo biologicamente programmato, ma fattori come il fumo, l’inquinamento e le malattie respiratorie croniche possono accelerare il declino e anticipare i sintomi di affanno. Il respiro, però, non riguarda soltanto i polmoni. Una ridotta capacità respiratoria è associata a una lunga lista di condizioni che vanno dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) all’ipertensione, dal diabete al declino cognitivo. I polmoni, infatti, sono strettamente legati al cuore, alla circolazione e al sistema immunitario: nel tessuto polmonare sono presenti milioni di cellule immunitarie che eliminano particelle inquinanti e agenti patogeni. Quando questo meccanismo non funziona, aumenta l’infiammazione cronica che può diffondersi a tutto l’organismo, indebolendo anche altri organi. Inoltre, secondo il National Institute on Aging degli Stati Uniti, la capacità respiratoria è un predittore affidabile di longevità: più ossigeno il corpo riesce a utilizzare, più a lungo resta giovane e resistente. Non a caso gli anziani che mantengono una buona funzione respiratoria hanno meno probabilità di sviluppare patologie croniche e conservano più a lungo la memoria e l’autonomia. A questo punto urge correre ai ripari e imparare le skill che possono aiutarci a mantenere i polmoni in salute. Inutile dire che la prima raccomandazione è quella di portare avanti uno stile di vita equilibrato, con un’attività fisica regolare che possa contribuire a rafforzare i muscoli respiratori e a ridurre l’infiammazione delle vie aeree. Una dieta ricca di omega-3, vitamine C ed E e antiossidanti aiuta a proteggere i tessuti polmonari dallo stress ossidativo, mentre limitare il consumo di sale contribuisce a contenere l’infiammazione. Decisiva, ovviamente, la scelta di non fumare e di evitare lo svapo, che espone comunque a sostanze irritanti. E poi c’è la questione del peso: altro fattore determinante, perché l’accumulo di grasso addominale ostacola l’espansione dei polmoni e riduce la capacità respiratoria impedendogli di lavorare al meglio. In definitiva possiamo dire che proteggere i polmoni oggi, con una vita sana, vuol dire costruire la propria salute di domani. E se il test della bottiglia ci ha lasciati… letteralmente senza fiato, forse è il caso di correre ai ripari: il futuro è nelle nostre mani (e nei nostri polmoni).