Il tema del raddoppio sbarca sul tavolo più caldo: ad Albenga il consiglio comunale sulla ferrovia a monte

  • Postato il 29 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico ottobre 2025

Albenga. Non è il primo punto all’ordine del giorno, anzi: è proprio l’ultimo, il settimo su sette. Ma poco importa. Perché il raddoppio ferroviario sarà il tema della serata nel consiglio comunale di Albenga, in programma oggi, mercoledì 29 ottobre, a Palazzo Civico. E non potrebbe essere altrimenti. Non si parla, infatti, di un progetto qualunque, ma di una delle opere strategiche su cui il governo italiano intende spingere con decisione nei prossimi anni. Un’opera di peso nazionale, una “magna res”, in pieno stile Ponte sullo Stretto. 

A ribadirlo è stato il viceministro Edoardo Rixi, il 22 ottobre scorso, durante l’incontro romano al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In quella sede, alla presenza di (quasi) tutti i sindaci savonesi coinvolti nello spostamento a monte della ferrovia, si è fatto il punto su un dossier che promette di riscrivere la geografia del Ponente ligure.

A Roma c’era anche lui, il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis. Noi di IVG lo avevamo incontrato poco prima dell’appuntamento con i rappresentanti del governo e di RFI, in un clima di attesa e di cauta preoccupazione. Il calendario corre, e la data del 2 novembre — quella fissata dallo stesso commissario straordinario Vincenzo Macello – per l’approvazione del progetto — è ormai dietro l’angolo. Poi si aprirà la fase delle prescrizioni, delle osservazioni, delle compensazioni.

Con il raddoppio, la stazione di Albenga si sposterà nella frazione di Bastia, a circa sei chilometri dall’attuale scalo. Ma lo spostamento della linea ferroviaria a monte, nel tratto Finale–Andora (35 chilometri di tracciato), significherà anche un’ondata di espropri nella Piana ingauna. Il progetto, un tomo di oltre mille pagine più allegati, dedica proprio ad Albenga la parte più corposa. Non solo per estensione territoriale, ma per l’impatto diretto che i cantieri avranno sulla città e sull’agricoltura.

E qui entra in scena Coldiretti, voce autorevole e inevitabilmente critica. In un territorio dove l’agricoltura non è soltanto economia ma identità, il giudizio dell’associazione pesa. E sulla stessa linea ci sono anche CIA e Confagricoltura.

Proprio per questo il consiglio comunale di stasera promette scintille. Tomatis, durante l’ultimo incontro con il commissario straordinario ha già fatto capire che l’amministrazione punterà a ottenere la quota più consistente delle compensazioni economiche previste. L’obiettivo? Mitigare i danni, portare a casa il maggior numero possibile di osservazioni accolte e trasformare un rischio in un’occasione di riqualificazione urbana. La lista della spesa, come la definisce qualcuno, è lunga e ambiziosa.

Dall’altra parte, la minoranza non starà certo a guardare. Il consigliere Nicola Podio, ex candidato sindaco, ha già fatto sapere che si aspetta risposte puntuali, soprattutto sul fronte agricolo. E non ha risparmiato stoccate: Ci auguriamo che le opere di compensazione servano anche a risolvere problemi che l’amministrazione di centrosinistra non è riuscita ad affrontare negli ultimi dodici anni.”

Cuneo salino, viabilità, scoli idraulici: la lista delle criticità è lunga per il consigliere di minoranza.

In serata è previsto un doppio voto. Uno sugli elaborati di esproprio (un faldone, manco a dirlo, bello corposo). E poi la votazione finale complessiva su tutto il progetto. Vista la portata del tema,  la serata a Palazzo Civico potrebbe essere altrettanto lunga, anche perché la carne al fuoco è tanta. E poi, mai come questa volta, il Governo sembra deciso a far partire davvero l’opera. Alea iacta est. 

Autore
Il Vostro Giornale

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