Il Teatro è tuo, si alza il sipario sulla nuova stagione del Nazionale di Genova
- Postato il 19 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. Il Teatro è tuo è il claim scelto dal Teatro Nazionale di Genova per raccontare la stagione 2025-2026. Un messaggio che richiama la partecipazione, suffragata anche dai numeri della scorsa stagione (circa 125 mila i biglietti staccati, un terzo degli spettatori è under 30). 97 spettacoli in programma, di cui 18 produzioni, un’offerta che prevede di poter allargare lo sguardo su più prospettive e azioni concrete e inclusive e, dal punto di vista dei contenuti, a generi e canoni di scrittura drammaturgica e arte scenica.
Debutto l’11 ottobre
Il debutto con una nuova produzione con la regia del direttore artistico Davide Livermore al Teatro Ivo Chiesa, l’11 ottobre: Il lutto si addice ad Elettra. “Sono orgogliosissimo −racconta − perché inauguriamo con un testo che ha fondato il teatro americano del Novecento. Eugene O’ Neill riscrive l’Orestea di Eschilo ambientandola in un metà dell’Ottocento in una sorta di guerra di secessione, ma sostanzialmente ci fa sentire quanto la tragedia classica ha da dire oggi. Non fa una riscrittura, fa una scrittura sulla scrittura e ci racconta attraverso la famiglia Mannon quello che era stato raccontato nella tragedia greca”.
Nel cast una compagnia di attrici e attori d’eccezione: Elisabetta Pozzi, Linda Gennari, Tommaso Ragno, Aldo Ottobrino, Marco Foschi, Davide Niccolini, Carolina Rapillo. Una prima nazionale molto attesa.
Il titolo si ricollega a un anniversario importante proprio nel teatro che 30 anni fa lo produsse con la regia di Luca Ronconi e, protagoniste femminili, Mariangela Melato ed Elisabetta Pozzi. “Questa apertura di stagione −spiega Livermore − è dunque una dedica a quello spettacolo, ma anche a Elisabetta Pozzi, tra le più grandi attrici della sua generazione, che, nella messa in scena di Ronconi interpretò Lavinia e, oggi come in un gioco di specchi e riverberi, si misurerà con il ruolo di Cristine allora interpretata da Mariangela Melato”.
Il programma al Teatro Ivo Chiesa, si parla anche di Trump
Il Teatro Ivo Chiesa ospiterà, a fine ottobre uno spettacolo che già accende tanta curiosità, Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man, la storia di Donald Trump raccontata da Stefano Massini come se fosse la chanson de geste di un personaggio che ha fatto “della menzogna un’arte” (dal 31 ottobre al 2 novembre); dal 19 al 23 novembre, un titolo classico-contemporaneo del maestro americano Tennessee Williams, La gatta sul tetto che scotta, regia di Leonardo Lidi con un gruppo di attori, dove spicca ‘la gatta’ Valentina Picello, ma anche Fausto Cabra, Orietta Notari, Nicola Pannelli; a fine novembre (27-30), un classico di Goldoni, Sior Todero brontolon, reinterpretato da Franco Branciaroli, con la regia di Paolo Valerio; a dicembre (dal 3 al 5) arriva Re Chicchinella, la fiaba di Basile, che Emma Dante ha scelto per chiudere un’ideale trilogia dai racconti barocchi del grande autore del ‘600; dal 12 al 14 dicembre, un ritorno per Lino Guanciale, diretto da Davide Sacco, in Napoleone. La morte di Dio, da Victor Hugo; nel periodo natalizio (27-31 dicembre), torna Fantozzi. Una tragedia con Gianni Fantoni nei panni del “ragioniere” – maschera contemporanea – ideata da Paolo Villaggio, nella messa in scena a cura di Davide Livermore. Ricchissima la proposta per il 2026 tra classici e grandi nomi: Luca Marinelli, sarà regista e interprete della Cosmicomica vita di Q, ispirato alle Cosmicomiche, i racconti tra scienza e fantasia di Italo Calvino, che presto debutterà in prima nazionale, a Spoleto – Festival dei Due Mondi.
Le produzioni
Un’altra attesa prima nazionale, dal 2 al 14 dicembre, al teatro Eleonora Duse debutta, in prima nazionale, Carnage: Il dio del massacro con Antonio Zavatteri che sceglie uno dei testi più famosi e attuali di Yasmine Reza, una commedia agra e feroce che vede fronteggiarsi un quartetto di genitori, a proposito dei due figli adolescenti. Un testo che ha fatto il giro del mondo, anche film di Roman Polanski nel 2011.
Sputnik sweetheart di Murakami Haruki, regia Francesco Biagetti in prima nazionale (16 – 23 dicembre, sala Mercato); Sette bambine ebree di Caryl Churchill, regia Carlo Orlando (prima nazionale, al Teatro Duse, 27 gennaio – 1 febbraio); Riccardo III di William Shakespeare, regia Andrea Chiodi (coproduzione con CTB Brescia, Teatro di Roma, Teatro Biondo di Palermo; dal 29 gennaio al 1 febbraio, teatro Ivo Chiesa);
Il corpo consapevole Body awareness di Annie Baker, regia Silvio Peroni (coproduzione con Teatro Baretti 3 – 8 febbraio, in Sala Mercato); L’ultimo arrivato di e con Paolo Livolsi e Pier Luigi Pasino, regia Aleph Viola (27 febbraio – 8 marzo in sala Mercato); Colpi di timone è un altro affondo nella maschera attoriale di Gilberto Govi e alla commedia di tradizione ligure e genovese questa volta di Enzo La Rosa, regista e protagonista Tullio Solenghi con una compagnia affiatatissima (coproduzione con Teatro Sociale di Camogli e Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione – prima nazionale a ottobre, al Teatro Sociale di Camogli; dal 5 – 22 marzo, al Teatro Ivo Chiesa).
I miei stupidi intenti dal romanzo del giovanissimo autore di Sarzana Bernardo Zannoni prosegue il lavoro di Vico Quarto Mazzini dedicato alla letteratura contemporanea (coproduzione con LAC – Lugano Arte e Cultura, Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, TSU – Teatro Stabile dell’Umbria; dal 21 al 26 aprile, teatro Gustavo Modena).
Quando la foresta brucia di Elena Dragonetti in prima nazionale (23 – 25 aprile in sala Mercato) è il nuovo capitolo del progetto L’età del fuoco, che vede insieme sul palco allievi e allieve delle Scuole superiori e attrici e attori professionisti.
Tra le produzioni che debuttano nei Festival estivi e d’autunno: Lu santu Jullare Francesco – di Dario Fo, regia di Giorgio Gallione, con Ugo Dighero. Debutto ad Asti Teatro, in prima nazionale, oggi – 19 giugno, al teatro Alfieri. In stagione, al teatro Eleonora Duse, dal 14 al 16 novembre.
The other side – la regista Marcela Serli sceglie un testo di Ariel Dorfman sulle conseguenze della guerra e un trio di attori come Elisabetta Pozzi, Gigio Alberti e Giuseppe Sartori. Debutto in prima nazionale al Mittelfest di Cividale del Friuli, il 9 luglio; poi a Borgio Verezzi il 22 e 23 luglio. In stagione al teatro Eleonora Duse, dall’8 al 12 aprile. Con Il Raggio Bianco, Arturo Cirillo sceglie una commedia di Sergio Pierattini dalle tinte noir e dai risvolti di giallo psicologico e guida due attrici Milvia Marigliano, Linda Gennari, e il giovane Raffaele Barca. Debutto in prima nazionale – 6 e 7 agosto al Festival di Borgio Verezzi. In stagione al teatro Gustavo Modena, dal 21 febbraio al 1° marzo.
A inizio autunno, due nuove coproduzioni debuttano a Romaeuropa: Frankenstein_diptych (love story + history of hate) dei Motus, dal 22 al 26 ottobre, poi a Genova dal 4 al 9 novembre (teatro Gustavo Modena) e la nuova creazione di Alice Sinigaglia, Uno spettacolo gigantesco. Gargantua e Pantagruel, il 22 e 23 ottobre, nell’ambito della rassegna Anni Luce, dedicata ai talenti emergenti.
Teatro Modena “internazionale”
Le altre tre sale apriranno la programmazione nel mese di ottobre: al Modena di Sampierdarena si comincia il 14 ottobre con la coproduzione internazionale History of love del collettivo Agrupación Señor Serrano (14 e 15 ottobre); il 25 ottobre un altro spettacolo internazionale dedicato al pubblico delle famiglie è Oh Oh, della compagnia svizzera Baccalà, seguono una serie di spettacoli della rassegna Fef (Festival dell’Eccellenza al femminile); a novembre, in scena i Motus con lo spettacolo\progetto dedicato a Frankestein, la creatura dolente romantica e contemporanea frutto della fantasia di Mary Shelley (dal 4 al 9 novembre, con date che danno la possibilità di vederlo in dittico); a novembre, l’atteso Autoritratto di Davide Enia, che torna a Genova forte di un succeso importante e dovuto (13-16 novembre).
Sala Mercato contemporanea
La Sala Mercato del Teatro Modena apre dal 15 ottobre con un programma contemporaneo che attinge dalla rassegna Fef. Poi saranno in scena titoli e artisti tra i più contemporanei: da Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi, regia e interpretazione travolgente di Arturo Cirillo (8 – 10 gennaio) ad Argo di Letizia Russo da Mariagrazia Ciani, regia di Serena Sinigaglia che tornerà con *Lisistrata* (13 – 15 gennaio).
Il Duse riparte il 29 ottobre
Il Teatro Duse ospita alcuni degli spettacoli della rassegna Fef. Tra gli ospiti in stagione Diciassette cavallini testo e regia di Rafael Spregelburd, uno dei più importanti autori\registi argentini che scava nel mito di Cassandra (17 – 19 dicembre); Provaci ancora, Sam di Woody Allen, regia Massimo Chiesa (27dicembre – 4 gennaio); la Giovanna dei disoccupati di e con Natalino Balasso che ha creato in chiave grottesca e irriverente un apocrifo della Santa Giovanna dei macelli di Brecht, regia Andrea Collavino (8 – 9 gennaio); L’uomo dei sogni testo e regia Giampiero Rappa (dal 5 all’8 marzo).
Numeri importanti
Il presidente Alessandro Giglio commenta: “Una stagione che il direttore artistico Davide Livermore ha creato con titoli molto diversi l’uno dagli altri, ma che assieme danno un gusto sorprendente, rivolto a un pubblico diverso, eterogeneo, con gusti differenti e con varie forme declinazioni d’arte, dal dj set alla prosa tradizionale, che insieme non sono dissonanti. Veniamo da una stagione gloriosa, perché abbiamo avuto oltre 125.000 spettatori che per una città come Genova vuol dire più di un quinto della popolazione. Ma la cosa sorprendente è che circa 23 mila erano under 30. Questo vuol dire avere colto quelli che sono i segnali che vengono dal mondo culturale e dalle nuove generazioni che saranno il pubblico di domani e credo che questa nuova stagione sia ancora più all’insegna di questo percorso. Il teatro è tuo vuol dire che è davvero per tutti, indipendentemente dall’età, dal ceto, dalla provenienza culturale”. Tra gli altri numeri: 9315 abbonati. Le quattro sale hanno ospitato artisti e maestranze per un totale di 32.214 giornate lavorative, 157 scuole ospitate. «Nel corso dell’anno − aggiunge Giglio − abbiamo realizzato 437 aperture di sipario, 122 titoli in stagione e 100 eventi a ingresso libero, portando 518 artisti sui nostri palchi. Inoltre, con 37 produzioni e tournée abbiamo raggiunto 78 città, rafforzando la presenza sul territorio nazionale”.
E proprio Livermore riassume il senso di tutto: “Il teatro pubblico è l’arte che si rimette a disposizione, che restituisce alla gente, l’arte che illumina le menti, che commuove, che mostra al mondo. Il teatro è sempre in scena anche su quelle parti che non vogliamo vedere della nostra vita o della nostra società, ed è giusto che il teatro lo faccia, è la sua funzione da 2500 anni a questa parte. Se si mette in discussione la funzione del teatro pubblico si mette in discussione uno dei fondamenti della nostra civiltà occidentale”.
Da quando Livermore è alla direzione il Teatro Nazionale ha incrementato parecchio il numero di produzioni: “È il nostro lavoro nel senso che dobbiamo fare questo per poter restare a un livello importante per poter essere un Teatro Nazionale che ha della responsabilità nei confronti della nazione e nei confronti del territorio e noi ce le assumiamo e dobbiamo far lavorare una grande comunità teatrale fatta da artisti, fatta da tecnici, abbiamo delle professionalità importantissime non solo in questo teatro, ma in tutta la comunità teatrale che ruota intorno a noi e dobbiamo creare i presupposti perché quelle persone siano profondamente felici di fare questi mestieri che sono mestieri antichi quanto il teatro. 2500 anni fa esisteva l’amplificazione anche il lightning designer esisteva, ed è sconvolgente scoprire quanto quelle professionalità sono mutate nel corso dei secoli e hanno preso accezioni diverse, ma un’azione tecnica crea un’emozione. Quello non è cambiato”.
Un teatro Ivo Chiesa rinnovato
La stagione parte con un Teatro Ivo Chiesa rinnovato fuori e dentro dai lavori di ristrutturazione: «Il nuovo volto e la nuova immagine ci danno la possibilità di creare nuovi contenuti visibili per questo teatro. Aggiunge Livermore. Abbiamo un foyer rinnovato per accogliere la comunità, connesso alla biglietteria funzionale, allo spazio libreria e al bar bistrot in sinergia tra loro. Inoltre, l’ascensore consente l’accesso a persone non deambulanti e un impianto per ipoudenti e ipovedenti.
La sala dedicata a Ivo Chiesa è uno spazio abitato da apparizioni, in cui possiamo intercettare le tracce di memoria che celebrano la storia di questo teatro e, dunque, del teatro italiano dal secondo dopoguerra a oggi. Nel prossimo inverno, con i lavori definitivamente ultimati, metteremo a punto un programma di visite guidate che avranno la caratteristica di una vera e propria esperienza immersiva nella storia degli oltre 70 anni del teatro. Sarà una visita dalle tante valenze, non solo per mostrare i nuovi interni, ma per raccontare quanto quella storia sia importante e viva per la vita culturale genovese e nazionale. Una forma di consapevolezza condivisa che ci rende orgogliosi. A luglio partiranno i lavori dell’Orto sul tetto.
Collaborazioni
Tante e diffuse sul territorio nazionale e internazionale sono le collaborazioni con le principali realtà e istituzioni teatrali. Tanti sono i fili che ritornano e continuano, tra storia recente e repertori storici, progetti speciali e spettacoli tout public dedicati alle famiglie, così come si conferma la presenza del Nouveau Cirque durante il periodo delle feste natalizie in relazione con il Festival Internazionale Circumnavigando con tre titoli in scena nelle due sale di Sampierdarena.
Si riallaccia, ancora una volta, il filo di continuità con la rassegna dedicata alle voci e ai contenuti femminili all’interno della programmazione Fef (Festival dell’Eccellenza al Femminile), a cura di Consuelo Barilari, che tocca i suoi 21 anni di presenza sul territorio con un programma di 27 spettacoli e una serie di incontri dedicati.
Sempre viva l’attenzione verso i giovani talenti, frutto della volontà di investire sulle nuove generazioni di attrici e attori, gruppi emergenti, autori e autrici in connessione con la scuola di recitazione dedicata a Mariangela Melato e che trova un suo immediato corrispettivo nella rassegna De Gustibus dedicata agli autori e autrici under35.
Danza
All’interno del denso programma, sono previsti alcuni lavori di sconfinamento tra danza e performance: in febbraio, al teatro Gustavo Modena, due serate saranno dedicate a due creazioni speculari Viro e Femina di Abbondanza & Bertoni, storica compagnia che nel 2024 ha vinto il premio “Ivo Chiesa – Danza”. Due lavori di grande slancio poetico e sguardo sui generi, che testimoniano un percorso sempre all’insegna della ricerca e della fantasia, della messa in gioco radicale e del rigore compositivo. Viro (8 aprile), di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, coreografia Antonella Bertoni, è un duetto sul ‘maschile’ e sulla rappresentazione di un mostro, un moderno centauro, ferito, virile e virale; Femina (10 aprile), coreografia di Antonella Bertoni, è invece un quartetto che gioca sul tema dell’identità femminile.
Spazio anche alla musica
Oltre alla presenza di Paolo Fresu (Kind of Miles, teatro Ivo Chiesa, 3 febbraio) o di Flo con l’omaggio a Violeta Parra (Fef, 2 dicembre, in sala Mercato) il finale di stagione è – come da tradizione, da 26 anni – in compagnia di Beppe Gambetta con Acoustic Night 26 (21 – 23 maggio, teatro Ivo Chiesa), accompagnato da un ensemble di musicisti-ospiti internazionali.
Abbonamenti
Da oggi – giovedì 19 giugno – fino al 14 luglio (e fino al 20 luglio solo online), gli abbonamenti a 10, 15 e 20 spettacoli sono disponibili a un prezzo promozionale. Ci sarà anche l’abbonamento Under30 a 5 spettacoli. Questa promozione estiva permette di risparmiare oltre il 70% sui biglietti dei singoli spettacoli.
Gli abbonamenti in promozione sono disponibili presso le biglietterie del Teatro Eleonora Duse e del Teatro Gustavo Modena con i seguenti orari: lunedì e martedì < ore 10 – 13 e ore 15 – 19; mercoledì, giovedì e venerdì < ore 15 – 19.
Biglietteria telefonica – tel. 010 5342 400 – da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle 13; e-mail teatro@teatronazionalegenova.it; Biglietteria online – biglietti.teatronazionalegenova.it
Dichiarazioni istituzionali
Il neo assessore alla cultura Giacomo Montanari commenta: “Il claim ci dice già che siamo in un teatro pubblico, un teatro che è di tutti i cittadini La Casa dei Genovesi. Oggi noi parliamo di un bene condiviso, di una cultura che è condivisa, che sta sui territori, porta un valore straordinario. Mi fa sempre piacere ricordare che del Teatro Nazionale fa parte il Teatro Modena, che è un teatro storico nel cuore del quartiere di Sampierdarena. Questa programmazione diventa ancora più significativa perché spinge la città a costruirsi come parte integrante di un bene. Questo è quello che vorremmo fosse la cultura, sempre qualcosa di pubblico di condiviso di accessibile. Qui, poi, c’è una scuola di livello nazionale che dura da moltissimo tempo e che ancora sforna eccellenze in questo tipo di arti performative. È bello che i cittadini si riconoscano, si sentano parte di una proprietà condivisa”.
Alla presentazione presente anche la sindaca Silvia Salis: “Voglio ringraziare il presidente Giglio, il direttore Livermore, perché hanno avuto il coraggio di osare un programma innovativo. È un teatro che mira molto anche all’inclusione. Questo è anche importante, come il biglietto sospeso, le tariffe agevolate. Credo che questo sia un teatro dall’inclusività massima sia tecnica sia culturale e con un programma coraggioso. La cultura deve portare a pensare, a cercare strade nuove per cui va dato ampio spazio di sperimentazione e questo il Comune lo farà sempre.