Il sogno del mondo: la pace. Il sogno di Elly Schlein: diventare primo ministro
- Postato il 22 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Pace. Cessare il fuoco subito e ripristinare gli aiuti umanitari. Dovrebbe essere questo il coro unanime di tutto il mondo: la diplomazia al lavoro, il Vaticano pronto ad ospitare gli “incontri per la pace”, le decine di milioni di persone che temono un terzo conflitto che non avrebbe vinti e vincitori, ma solo morti e distruzione.
L’Europa sembra svegliarsi, l’America prova a fare da mediatrice, il Papa continua ad implorare chi dovrebbe mettere fine a questo scempio .
Siamo a buon punto? Spirano davvero quei venti di pace di cui parlano i più ottimisti?
Non sembra questo il quadro internazionale viste le vicende delle ultime ore. Putin temporeggia, fa finta di trattare, poi arretra nel momento in cui il patto dovrebbe concretizzarsi.
Trump si innervosisce, vede l’atteggiamento ondivago del Cremlino e minaccia di ritirarsi. Non ne può più di questo tira e molla.
In Cisgiordania la pace è un sogno
Si va oltre: in Cisgiordania, una delegazione di politici senza distinzioni di appartenenza viene presa a fucilate da un gruppo di soldati israeliani. Si spara in cielo, ma è un episodio che deve far riflettere se si vuole davvero raggiungere la pace. “Un colpo diplomatico” lo definisce stamane in prima pagina Il Manifesto.
Tra Russia e Ucraina non c’è il minimo accordo. Finora sono fallite tutte le trattative che sono durate poche ore per poi svanire. Putin vorrebbe tutto, Zelensky si difende. La conclusione è che per adesso non si trova la quadra e missili e bombardamenti non hanno un attimo di tregua.
Netanyahu non si ferma

In Medio Oriente, se possibile, la situazione è ancora più difficile. Netanyahu non si ferma nemmeno quando il mondo intero lo condanna. Vuole la distruzione di Gaza, la morte di donne e bambini non lo commuove e respinge anche gli aiuti umanitari che dovrebbero letteralmente sfamare quella povera gente. Fin quando durerà questo sterminio?
Eppure anche dinanzi a questo incredibile scempio, le divisioni non arretrano. Si è pro Pal o a favore di Israele che fu invasa dalle truppe di Hamas quel famoso sette ottobre?
In Italia non si è da meno, naturalmente. In Parlamento una discussione su quanto sta avvenendo in quella striscia di terra non più dimore dove la gente possa rifugiarsi, il dibattito si tramuta in rissa. Insulti, grida, la parola vergogna ripetuta mille volte risuona nell’aula di Montecitorio.
Appaiono pure onorevoli con indosso il kefiah, ma ormai non ci si deve meravigliare più di niente Cartelli contro gli avversari, una seduta da dimenticare che qualcuno definisce un insopportabile show propagandistico. Sarà pure uno show, ma è uno scenario che un Paese civile non può ammettere.
Ci si chiede: potrà la religione riuscire là dove la politica ha fallito? Forse sarà proprio il Vaticano con Leone XIV a trovare una via d’uscita.
È pronto ad ospitare i grandi del mondo che vorranno riunirsi per provare ad accordarsi, ma l’invito sarà solo se tra le parti si vorrà discutere non litigare. In questo caso, le porte della Santa Sede non si apriranno, anzi rimarranno chiuse per sempre.
Comunque sia, il Pontefice non smette di andare alla ricerca della pace: lo dimostra il fatto che prova a riavvicinare anche il patriarca russo. È solo un tentativo, ma vale la pena di provarci.
L’Europa chiede di chiudere li rapporto commerciale con Israele, ma anche in questo caso ci sono due “no” che riguardano l’Italia e la Germania. Perchè? Un giorno forse se ne conoscerà la ragione.
I misteri che angustiano la politica sono tanti. Intorbidano ancora di più le acque. Il motivo è sempre lo stesso: si guarda essenzialmente al proprio orticello senza curarsi degli altri. In questo campo siamo maestri nel nostro Paese, perchè mentre ad Est e a Ovest imperversa il pericolo di una guerra che travolgerebbe tutto e tutti, in Italia una certa parte politica che rappresenta la minoranza è impegnata in uno sforzo non comune.
Elly Schlein, la segretaria del Pd, è alle prese con le nomine di futuri ministri che potrebbero essere i suoi più stretti collaboratori in un governo guidato proprio da lei. È proprio vero: le fantasticherie non hanno mai un confine.
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