Il sindaco di Trieste nega il patrocinio per la festa del 25 aprile: “Pleonastico”. La protesta dell’Anpi

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

“Pleonastico”. È questo l’aggettivo con cui il Comune di Trieste ha rifiutato la richiesta del Comitato 25 Aprile di dare il proprio patrocinio alla festa che si terrà in città, nell’ottantesimo anniversario dalla Liberazione. La domanda era stata presentata dal presidente dell’Anpi Fabio Vallon e non prevedeva nessun contributo, soltanto l’adesione. La risposta è stata di secco rifiuto. Già l’intestazione della lettera è indicativa: “Comunicazione di diniego alla domanda di patrocinio”. A firmarla è la responsabile di posizione organizzativa del Comune che spiega: “Con la presente spiace comunicare che la giunta comunale nella seduta del 31marzo 2025 ha espresso parere negativo alla concessione del patrocinio all’evento Festa per la celebrazione del 25 aprile, giorno della Liberazione”.

Ma qual è la motivazione della giunta condotta dal sindaco di centrodestra Roberto Dipiazza? Nella prima parte il documento ricorda come in quel giorno si celebri la liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale. L’evento viene storicizzato, ricordando che su proposta del presidente del consiglio Alcide De Gasperi, il 22 aprile 1946, il re Umberto II avesse emanato un decreto per celebrarlo.

“La ricorrenza celebrata anche negli anni successivi, nel 1949 è stata istituzionalizzata come festa nazionale, insieme al 2 giugno, Festa della Repubblica. Alla luce di un tanto, ed in considerazione che il Comune di Trieste è un ente locale dello Stato, è alquanto pleonastica la richiesta di patrocinio per un appuntamento che rientra nel significato di questa giornata. Tale richiesta negli anni passati non è stata mai avanzata dagli organizzatori, in quanto ritenuta oggettivamente superflua”.

L’argomentazione del Comune ha suscitato la reazione risentita del comitato organizzatore. Fabio Vallon ha censurato la scelta dell’amministrazione: “In questo modo Trieste è l’unico capoluogo di regione in Italia a non avere una festa pubblica per il 25 Aprile. Non vogliamo una semplice commemorazione dei caduti, ma una partecipazione alla liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista”. Massimo Marega, segretario della Cgil, ha aggiunto: “Quello che chiedevamo era un atto politico, che la giunta riconoscesse che si debba festeggiare il 25 Aprile. Le motivazioni sono ridicole e cozzano contro il buon senso e la storia. Il Comune ha già dato il patrocinio ad altre celebrazioni, come la Giornata del ricordo (vittime delle foibe, ndr). Nella nostra richiesta avevamo indicato anche le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è a lui che scriveremo nei prossimi giorni, per raffigurare la situazione di Trieste”.

L’appuntamento è per il pomeriggio del 25 Aprile in campo San Giacomo dalle 17 alle 22.30, con l’esibizione di complessi musicali e cori, oltre a momenti di riflessione e di ricordo. A sostenere il Comitato 25 Aprile anche le forze di opposizione in consiglio comunale. “Il diniego del patrocinio da parte del Comune è un atto grave – hanno dichiarato i consiglieri Giovanni Barbo (Pd), Riccardo Laterza (Adesso Trieste), Paolo Altin (Punto Franco) e Alessandra Richetti (M5s) – e le scuse addotte dalla giunta Dipiazza lo rendono ancora più assurdo. Presenteremo una mozione in consiglio per fare in modo che già dal prossimo anno si ponga riparo a questo sfregio sostenendo le diverse attività proposte dal Comitato 25 Aprile”.

L'articolo Il sindaco di Trieste nega il patrocinio per la festa del 25 aprile: “Pleonastico”. La protesta dell’Anpi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti