Il sindacato dei medici denuncia tutte le aziende sanitarie della Liguria: “Violate le norme sulla sicurezza”
- Postato il 15 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Condotta antisindacale. Violazione delle norme sulla sicurezza, sull’orario di lavoro, sulle ferie, sui limiti dei turni di pronta disponibilità, sull’attività libero professionale e sulle prestazioni aggiuntive. Disapplicazione delle tutele contro le aggressioni. Mancata erogazione dei fondi contrattuali. L’Anaao Assomed, sindacato che riunisce medici e dirigenti sanitari italiani, denuncia in massa 50 aziende sanitarie in tutta Italia, tra cui tutte le dieci della Liguria, ritenendole “inadempienti nell’applicare gli strumenti legislativi e contrattuali in loro possesso per garantire le migliori condizioni di lavoro possibili ai dirigenti medici sanitari”.
In Liguria le denunce sono scattate “a causa della persistente violazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e delle numerose aggressioni subite dal personale sanitario. Sebbene le ripetute segnalazioni dell’associazione e gli incontri con le istituzioni abbiano avviato un processo di miglioramento con alcune aziende che hanno intrapreso azioni per adeguarsi alle normative, la situazione rimane sotto la nostra costante attenzione”, scrive l’Anaao
“Ci troviamo di fronte a una realtà inaccettabile, dove le difficoltà quotidiane superano di gran lunga la gratificazione di curare e assistere i cittadini e ci saremmo aspettati che le aziende sanitarie fossero al nostro fianco, dalla parte di chi ogni giorno si impegna per garantire la salute della collettività – interviene Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed -. Invece, troppo spesso ci sentiamo soli, abbandonati di fronte a problemi che minacciano la nostra capacità di lavorare serenamente e, di conseguenza, la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti”.
Oggi la prima fase con la denuncia di 50 aziende: “E non ci fermeremo qui, andremo avanti coinvolgendole tutte, perché questa situazione non è più sostenibile in nessuna realtà del nostro Paese. Vogliamo che tutti vengano a conoscenza di cosa accade realmente all’interno dei nostri ospedali. E per questo scriveremo un ‘libro bianco’, un documento che raccoglierà testimonianze, dati e fatti inequivocabili sulle condizioni in cui versa la sanità pubblica e su come queste condizioni impattino direttamente sul lavoro dei medici. A partire dalla mancata sicurezza sui luoghi di lavoro. È incredibile come, a distanza di anni dalla legge del 2008 che imponeva la messa in sicurezza delle infrastrutture sanitarie, molte realtà siano ancora inadempienti. Come possiamo garantire la salute degli altri se la nostra stessa incolumità non è tutelata?”
“Oggi – conclude Di Silverio – denunciamo inadempienze contrattuali che ledono i nostri diritti più elementari: premialità non riconosciute, ferie e giorni di riposo negati, persino il diritto di accesso ai documenti è ostacolato. Ci troviamo a dover lottare per regole elementari, per quelle condizioni minime che ci permetterebbero di svolgere il nostro lavoro con dignità ed efficacia. Non chiediamo favori, chiediamo collaborazione. Una collaborazione che deve partire dal rispetto delle regole, dei contratti, della dignità professionale di chi ogni giorno si spende per la salute pubblica. Sentiamo forte l’obbligo etico, morale e sociale di difendere il servizio sanitario nazionale. Un sistema universalistico che rischia di sgretolarsi sotto il peso di inadempienze e disattenzioni. Non possiamo rimanere inerti di fronte a questo scenario. Chiediamo di prestare ascolto alla voce dei medici e dirigenti sanitari, di comprendere le nostre difficoltà, di collaborare con noi per costruire una sanità pubblica più sicura, più efficiente e più umana”.