Il saluto dei tifosi del San Lorenzo al Papa nell’oratorio dove nacque il club che tifava: “Come Messi e Maradona”
- Postato il 25 aprile 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Per salutare Papa Francesco, i tifosi del San Lorenzo si sono dati appuntamento nell’oratorio dove è nato il loro club. Nel cortile della chiesa di San Antonio, nel quartiere di Almagro a Buenos Aires, il parroco salesiano Lorenzo Massa aveva fondato la squadra di calcio nel 1908 con l’obiettivo di togliere i bambini dalla strada. Poco distante in avenida La Plata si trovava il Gasómetro, lo stadio dove Jorge Bergoglio andava a vedere giocare i cuervos da cui, già quando era molto piccolo, era rimasto incantato. “Siamo una squadra santa. Fondati da un sacerdote e amati da un papa”, commenta sorridendo Demian Turini, uno dei tifosi venuti per partecipare al momento di preghiera, organizzato in un luogo simbolico per dire addio al pontefice deceduto il 21 aprile.
“Non sono un credente. È come se fosse venuto a mancare un amico, uno di noi e della nostra gente. Il fatto che fosse un tifoso ha reso il legame con la sua figura più forte. Lo considero tra gli argentini più importanti della storia, insieme a Maradona e a Messi”, aggiunge. L’incontro si è tenuto in un momento difficile per il club: all’inizio della settimana i media argentini avevano diffuso il filmato, girato da una telecamera nascosta, che mostra il presidente Marcelo Moretti mentre riceve una tangente da 25mila dollari dalla madre di un giovane calciatore. Stando a quanto riportato, la somma sarebbe stata versata in cambio dell’ingaggio del ragazzo. Così mentre alcuni tifosi stavano pregando, altri protestavano.
Era stato suo padre Mario, giocatore di basket, a trasmettere a Bergoglio l’amore per il San Lorenzo. Quando era un ragazzo, il Papa era rimasto ammaliato da Diego García, l’allenatore che fece entrare la squadra nella grande storia del calcio argentino. In quella stagione gloriosa, il trio formato da Armando Farro, René Pontoni e Rinaldo Martino – soprannominato “Il tridente d’oro” – aveva portato la squadra a segnare 90 gol in 30 partite. Papa Francesco ricordava a memoria i nomi di tutti i giocatori della formazione che segnava in media tre gol a partita. Era socio e dal 2008 pagava regolarmente la sua quota.
Nel 2013, anno della nomina a pontefice, il San Lorenzo aveva avuto un’ondata di nuovi soci internazionali. Terminato un momento di crisi in cui la squadra aveva rischiato di retrocedere, superato grazie alla guida di Juan Antonio Pizzi, allo stadio del club erano iniziate ad apparire le bandiere con il volto di Bergoglio. Domenica 27 aprile, il San Lorenzo giocherà una partita indossando una maglietta speciale in suo onore. Moretti aveva visto Francesco lo scorso settembre rinnovandogli la promessa di intitolargli il nuovo stadio che sarà costruito nel quartiere di Boedo.
“C’è un episodio cui siamo affezionati. Una volta un tifoso del Boca Juniors gli chiese di benedire la sua squadra ma Francesco aveva detto che avrebbe benedetto il San Lorenzo. Quel giorno abbiamo vinto 4-0 contro il Boca. È stato quasi un miracolo”, dice Anaí Jeninas, hincha (tifosa) del San Lorenzo “da quando ero nella pancia. Tutti in famiglia tifiamo questa squadra, anche i miei nonni andavano allo stadio”, aggiunge.
Indossa la maglietta con i colori rosso e blu del Ciclón come sua figlia, che le siede accanto, e come altri cuervos venuti a prendere parte alla celebrazione. La storia tra il club e Francesco è ricca di episodi e benedizioni. Nel 2013 una delegazione composta da dirigenti e giocatori aveva visitato il Papa Francesco in Vaticano per presentargli una replica della coppa del Torneo Inicial, uno dei tornei principali che componevano la Primera División argentina, vinto dal club. Durante l’incontro, il papa aveva ricevuto la maglietta del San Lorenzo come regalo di compleanno e aveva dato la sua benedizione alla squadra.
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