Il risiko delle Regionali, acque agitate nel centrosinistra e centrodestra, dimissioni del sindaco di Taranto.
- Postato il 30 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Il risiko delle Regionali: tutti contro tutti. In sintesi: il Pd vuole una “intesa totale” ma è alle prese con gli uscenti De Luca ed Emiliano.
Il Movimento 5 Stelle non vuole far saltare l’alleanza ma Conte (dicono) vuole mangiarsi il Pd come “strenna” per il suo bis; il suo primo mandato scade il 6 agosto ma nessuno vive il countdown con ansia. Giuseppi ha il bis in cassaforte.
E pazienza se il voto dovesse slittare in pieno periodo estivo, da quelle parti la calma regna sovrana. Si direbbe una “calma buddista”, insomma una strategica “quiescenza “, addirittura una pace mentale prima della tempesta.
In realtà Conte, così pare, attende gli sviluppi delle turbolenze in casa Nazareno dove impera l’allarme dei Riformisti al grido “Non moriremo Grillini”; in altre parole l’opposizione interna ha già pronto il ticket Salis-Picierno.
Tira aria di congresso anticipato nel Pd. Occhio: il passaggio sulle Regionali d’autunno rischia di rinnovare lo scontro tra le varie anime del partito.
SCHERMAGLIE NEL CENTRODESTRA

(Luca Zaia nella foto Ansa) – Blitzquotidiano.it
Anche nella sponda opposta esistono schermaglie dentro la Lega sulle candidature in Veneto. E non solo. Dopo la trasferta africana in Etiopia, la premier Giorgia Meloni, riunirà per la terza volta i leader della maggioranza per dirimere soprattutto la questione del Veneto, conteso tra Fdl e Lega.
Nel frattempo la situazione locale si sta inasprendo anche all’interno della Lega. Matteo Salvini non ne vuole sapere della idea che l’ex governatore Zaia possa concorrere con una propria lista invece che sotto le insegne del Carroccio, come avvenne 5 anni fa, quando il simbolo del Doge attenne il 44,6% e la Lega il 17%.
Anche Tajani boccia la lista Zaia ma il presidente uscente della Regione Veneto ha prontamente replicato:” Non fare una mia lista sarebbe un errore”. E come De Luca in Campania alza la posta. Insomma queste regionali stanno agitando tutti i partiti.
REGIONALI, IL REBUS INFINITO
Al momento le candidature delle Regionali agitano le acque e scombussolano gli equilibri interni; candidature che dovranno scaturire da scelte dei leader, che peraltro si fanno attendere.
In Campania il governatore uscente De Luca ha rimesso in discussione la corsa dell’ex presidente M5S della Camera Roberto Fico alla guida della regione. La mossa dello “sceriffo” si specchia sul progetto di Campo Largo.
Si teme un effetto cascata : altre regioni al voto sono in stand by compresa la Puglia dove si registrano le perplessità di Andrea Decaro (Pd) a frenare la definizione dello schema.
LE DIMISSIONI DEL SINDACO DI TARANTO
E per soprammercato di confusione si è dimesso il sindaco di Taranto, Pietro Bitetti (Pd), per le “minacce ricevute dagli attivisti dopo l’incontro sul caso Ilva”
Nella lettera di dimissioni, già depositata all’ufficio Protocollo, il primo cittadino denuncia una condizione di “inagibilita’ politica “. Preso di mira anche il governatore Emiliano. Ora Bitetti ha 20 giorni di tempo per decidere se ritirare o no le dimissioni.
Da decifrare il nuovo atteggiamento di De Luca con cui ha indirettamente rafforzato il candidato Matteo Ricci (Pd) nelle Marche e consolidato l’ipotesi della conferma di Eugenio Giani per la Toscana. Tutte queste fibrillazioni scuotono la politica già in fibrillazione di suo, con i due casi del giorno: Milano e Marche. Volano già gli stracci.
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