Il rischio povertà cresce in Italia per i bimbi con meno di 6 anni e per over 60, il report Eurostat
- Postato il 2 giugno 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il rischio di povertà o esclusione sociale per i minori in Italia nel 2024 è stabile al 27,1%, ma cresce per i bambini con meno di sei anni passando dal 25,9% al 27,7%. È quanto emerge dalle tabelle Eurostat su povertà ed esclusione sociale secondo le quali la media in Europa per i minori che vivono in una famiglia con un reddito inferiore al 60% di quello mediano, o sono in una situazione di deprivazione materiale o di bassa intensità lavorativa è al 24,2%, in lieve calo rispetto al 24,8% del 2023. Tra i 6 e gli 11 anni il rischio cala dal 26,4% al 25,9% Per gli over 60 il rischio è in lieve aumento toccando il 20,6%.
Nel complesso le persone a rischio di povertà o esclusione sociale in Italia nel 2024 erano il 23,1%, in aumento dal 22,8% dell’anno precedente. Le persone a rischio di povertà, ovvero che vivono in famiglie con un reddito inferiore al 60% di quello mediano nazionale sono il 18,9% in media in Italia, ma con valori quasi doppi in Calabria (al 37,2%, in calo dal 40,6%) e in Campania (al 35,5%, in calo dal 36,1%). Dati che erano emersi – lo scorso autunno – anche al congresso della Società italiana di pediatria in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia.
Le persone in una situazione di grave deprivazione materiale, ovvero non in grado di affrontare almeno quattro delle spese considerate essenziali come riscaldare la casa o poter mangiar proteine almeno ogni due giorni sono il 4,6% (oltre il doppio in Campania, al 10,3%). Le persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa, ovvero con impieghi per meno del 20% del tempo pieno, sono il 9,2%, in calo dall’8,9% del 2023. In Campania la percentuale è salita dal 21,2% al 24,4%. Nel calcolo di rischio di povertà o esclusione sociale si calcolano le persone una sola volta anche si ricadono in più di una delle tre categorie. Tornando ai minori in situazione di povertà o esclusione sociale il tasso è in lieve calo tra gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni in Italia passando dal 28,6% al 27,9%. Nella stessa fascia di età la media Ue è in calo dal 26,2% al 25,5%.
Ma cos’è esattamente la ‘grave deprivazione’ per l’Ue? A livello familiare si sostanzia nella non capacità di far fronte a spese impreviste, di permettersi di pagare per una settimana di vacanza annuale lontano da casa, di far fronte a arretrati di pagamento (su mutui o canoni di locazione, bollette, rate di acquisto a rate o altri pagamenti di prestiti), permettersi un pasto con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano ogni due giorni, tenere la casa adeguatamente al caldo, avere accesso a un’auto per uso personale, sostituzione di mobili usurati. A livello individuale: non avere una connessione internet, non poter sostituire i vestiti logori con alcuni nuovi, avere due paia di scarpe adatte (incluso un paio di scarpe per tutte le stagioni), spendere una piccola quantità di denaro ogni settimana per sé stessi, avere attività ricreative regolari, riunirsi con amici/famiglia per un drink/pasto almeno una volta al mese.
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