Il cambiamento climatico ridurrà il numero di passeggeri sugli aerei europei, compresi quelli che partono da Roma Ciampino e da Pantelleria. Lo prevede uno studio, pubblicato sulla rivista Aerospace, che ha simulato le ricadute del riscaldamento globale su 30 aeroporti del Vecchio continente: i 25 più trafficati, più altri 5 noti per alcune criticità. La ricerca rientra nel progetto Aeroplane, che vuole approfondire l'impatto dei cambiamenti climatici sulle operazioni aeroportuali e di volo.. Aerei "più pesanti". Entro il 2065, stimano i ricercatori – meteorologi dell'università di Reading (Uk) ed esperti di analisi climatica della società italiana Amigo – le operazioni di decollo degli aerei passeggeri rischiano di essere compromesse da temperature sempre più elevate. Il caldo, infatti, riduce la densità dell'aria: dunque, occorrerà volare a velocità maggiori per generare portanza, ossia la forza (perpendicolare alla direzione del flusso d'aria) che sostiene l'aereo. «Con una temperatura media di 30 °C», spiega uno dei firmatari della ricerca, Marco Venturini «è come se l'aereo diventasse più pesante di mezza tonnellata. E se l'aeroporto dispone di piste di decollo corte, oppure vicine a colline o montagne, può andare incontro a problemi di sicurezza: l'aumento di velocità non basterebbe a compensare la minor portanza. Ecco perché l'unica soluzione per ridurre il peso è tagliare il numero di passeggeri a bordo, in media di una decina di persone». E questo, se le emissioni resteranno elevate, avverrà spesso: «per alcuni aeroporti fino alla metà delle volte nei mesi estivi».. MENO PASSEGGERI. I ricercatori hanno fatto diverse simulazioni applicando i dati di 10 modelli climatici a 30 aeroporti europei: i 25 più trafficati, più altri 5 già noti per le loro criticità. E hanno calcolato l'impatto delle temperature su uno dei velivoli commerciali più usati, l'Airbus A320, che pesa 78 tonnellate a pieno carico.
Risultato: se nei prossimi anni le emissioni di gas serra resteranno elevate, avvertono gli autori, le restrizioni al carico utile potrebbero colpire fino al 60% dei voli estivi, soprattutto in 4 aeroporti, di cui la metà italiani: Roma Ciampino, Pantelleria, Chio (Grecia) e San Sebastian (Spagna). Sono aeroporti che sorgono vicino a colline e montagne o non dispongono di piste di decollo più lunghe di 4 km: il caldo farà aumentare di 50-100 metri la distanza necessaria a decollare. «Entro il 2065 potranno arrivare a perdere da 5 a 12 passeggeri per volo», avvisano i ricercatori. «E in scenari di emissioni elevate, si potranno superare i 20 passeggeri in meno, più del 10% della capienza totale degli A320». . GRECIA E LONDRA. «La ricerca», svela Venturini, «è nata perché l'anno passato alcuni aeroporti in Grecia (in particolare quelli di Kos e Atene) avevano segnalato casi simili. E dopo la pubblicazione dello studio abbiamo scoperto che il problema attanaglia anche l'aeroporto di Londra-Luton: l'estate scorsa ha dovuto cancellare diversi voli per questo motivo. La situazione va monitorata con attenzione: noi abbiamo indagato gli effetti di temperatura e pressione, ma anche l'umidità potrebbe concorrere, perché la portanza si riduce quando c'è più vapore acqueo, che è più leggero dell'aria».. RUMORI, PREZZI E PISTE. Quali ricadute ha questa scoperta? «È probabile che i reclami per rumore aumentino in futuro se saranno necessarie spinte al decollo più elevate per gli aeroporti che hanno piste di lunghezza limitata», osserva lo studio. Ma le conseguenze più immediate saranno per le società di gestione degli aeroporti: «In alcuni casi potrebbe essere necessario, ove possibile, allungare le piste di decollo», risponde Venturini. «Ma, come minimo, occorrerà riorganizzare le operazioni di terra, in particolare un diverso modo di utilizzare le piste poiché alcuni voli iniziano la loro accelerazione in corrispondenza delle intersezioni anziché alle estremità della pista». Il taglio della capienza sui voli farà salire il prezzo dei biglietti d'estate? «Probabile, ma è difficile fare previsioni. Di certo, gli aeroporti dovranno fare i conti sempre più spesso con il riscaldamento globale: ma se adotteranno piani di adattamento limiteranno i danni. Non saranno costretti a cancellare i voli all'ultimo momento, insomma»..