Il Psg celebra Donnarumma, l'ovazione di Parigi: Gigio, mano sul cuore, porta via un ciuffo d’erba
- Postato il 23 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Parigi, applausi e lacrime: l’addio di Donnarumma al Parco dei Principi e l’orizzonte City. Non un semplice giro di campo, ma un commiato. Il commiato diventa tributo. Al Parco dei Principi, nella serata in cui il Paris Saint-Germain ha celebrato la stagione dei trofei, Gianluigi Donnarumma ha ricevuto un omaggio che ha scaldato lo stadio: ovazione sotto la curva, cori e un lungo saluto ai tifosi. Il sipario è calato con un gesto simbolico, quel ciuffo d’erba raccolto prima dell’uscita: il segno di una storia finita, ma non dimenticata.
- Donnarumma sotto la curva dei tifosi del Psg
- Perché Donnarumma non è più il portiere del PSG
- Il portiere che piace a Luis Enrique
- Gigio si porta a Manchester un souvenir
- Donnarumma e il Manchester City: la trattativa
- Donnarumma e la Nazionale: ora che succede?
- Parigi dice grazie, Manchester apre la porta
Donnarumma sotto la curva dei tifosi del Psg
Il PSG ha aperto la sua prima notte casalinga con la passerella dei protagonisti e i fuochi d’artificio, mostrando i cinque trofei alzati nell’ultima annata – con la Champions al centro della scena – davanti a un impianto esaurito. Nel dopo-gara, mentre si celebrava l’1–0 sull’Angers firmato da Fabian Ruiz, è stato chiamato in causa anche chi in campo non c’era: Donnarumma, in borghese, è comparso sul prato per prendersi l’abbraccio dell’intero stadio.
I compagni lo hanno accompagnato verso la curva, poi gli hanno lasciato la scena. L’ovazione è salita di volume, le mani al petto in segno di gratitudine, gli occhi lucidi. Un ultimo giro d’onore in una cornice preparata nei dettagli per trasformare la festa in un tributo.
E Luis Enrique? Ha lasciato campo, evitato invasioni, non ha interferito. A fine gara, rispondendo ai giornalisti della sala stampa che chiedevano di come si fosse sentito in occasione del tributo a Donnarumma, Enrique ha risposto con sintesi: “È sempre meraviglioso vedere il sostegno dei tifosi. Questo è un momento speciale per Gigio, è bello quando c’è un sentimento di apprezzamento“.
Perché Donnarumma non è più il portiere del PSG
Sul piano tecnico la scelta è stata netta: Luis Enrique ha voltato pagina, puntando su Lucas Chevalier, ritenuto più adatto a impostare dal basso. L’italiano, fuori dalle convocazioni, è passato da protagonista delle notti europee a separato in casa. Il club ha imboccato definitivamente la strada del cambiamento investendo su Chevalier e aprendo la porta all’uscita di Donnarumma.
C’è anche una dimensione contrattuale: il dialogo per prolungare oltre il 2026 era in corso da più di un anno. Ad aprile il portiere aveva accettato un’ipotesi di adeguamento con una quota variabile, poi la proposta è stata nuovamente rimodulata e la trattativa si è arenata. A inizio mese gli è stato comunicato che non rientrava più nei piani. Da allora si allena con il gruppo, facendo un passo di lato quando lo staff prepara nel dettaglio le partite.

Anche i compagni di squadra del Psg hanno reso onore a Gigio Donnarumma
Il portiere che piace a Luis Enrique
Il tecnico ha chiarito la rotta: vuole un numero uno coinvolto nel palleggio, capace di dare continuità all’azione, leggere il pressing e creare superiorità quando serve: “Voglio un portiere che partecipi al gioco. In fase offensiva, voglio che prenda decisioni adeguate, in funzione del pressing degli avversari”. Senza palla, pretende copertura della linea difensiva, efficacia nel gioco aereo e, soprattutto, leadership e visione d’insieme. È il manifesto che ha spinto la scelta su Chevalier, con le altre gerarchie interne adeguate di conseguenza.
Gigio si porta a Manchester un souvenir
Prima del congedo, la serata aveva già raccontato un PSG in rodaggio ma efficace: successo di misura, presentazione dei trofei e, nel mezzo, anche un rigore calciato alto da Dembélé in un primo tempo complicato. Il quadro ha reso ancora più evidente lo spartiacque tecnico: Chevalier titolare, con l’italiano spettatore in tribuna e poi protagonista soltanto del tributo finale.
Ci sono immagini che restano: lo stadio che trattiene il fiato e poi esplode in applausi, il portiere che si ferma sotto la curva, l’abbraccio con i compagni e infine quel ciuffo d’erba staccato dal terreno, quasi un souvenir di quattro stagioni piene di trofei e di emozioni. La festa, già di per sé imponente, ha cambiato registro nel momento in cui il pubblico gli ha tributato un omaggio vero.
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Il futuro immediato ha contorni già tracciati: la pista più concreta porta a Manchester. C’è un principio di intesa tra Donnarumma e il City, anzi secondo l’Equipe ci sarebbe già l’accordo tra Gigio e Citizens, tuttavia la mossa decisiva passa dall’uscita di Ederson dal club inglese: senza la cessione del brasiliano, l’operazione resta congelata. Sul tavolo, inoltre, si ragiona di un cartellino valutato tra 40 e 50 milioni, una forbice considerata impegnativa dall’entourage del portiere.
Intanto Pep Guardiola ha ammesso venerdì che non sa chi sia il suo portiere titolare, nonostante la scorsa settimana avesse ribadito che Ederson fosse il numero uno. Il brasiliano non ha giocato nell’ultima partita contro il Wolverhampton, ufficialmente a causa di un problema di salute, ma ora il City è disposto a lasciarlo partire con il Galatasaray che sta spingendo per ingaggiarlo. E così il quadro andrebbe a completarsi, con Gigio pronto al passaggio in Premier.
Donnarumma e la Nazionale: ora che succede?
Capitolo Nazionale: Donnarumma al momento è e resta il numero 1 dell’Italia. L’ex ct Luciano Spalletti, proprio ieri al Tg1, ha commentato la sua esclusione al PSG: “Per me è sempre un’ingiustizia, è un calciatore che ha una testa fortissima”. E Gattuso? L’attuale ct sta preparando il match con l’Estonia, per le qualificazioni al prossimo Mondiale. Obiettivi, tanti: vincere, segnare tanto per la differenza reti con la Norvegia. E proprio in ottica differenza reti, è opportuno mantenere la porta immacolata. E Donnarumma può essere importante, se non fondamentale, anche per questo.
Anche in ottica Mondiale (ma prima è il caso di arrivarci) bisogna guardare tra i pali: resta improbabile che Donnarumma resti senza squadra, ma a pochi giorni dal termine delle trattativa, è una considerazione che difficilmente si può non fare: un Donnarumma “vice” a Parigi potrebbe costringere Gattuso quantomeno a riflettere. Ma questa è un’eventualità decisamente remota.
Gigio sicuramente troverà una porta importante, da difendere: i dubbi a questo punto però possono nascere da eventuali contraccolpi psicologici che, per la loro natura, sono chiaramente imprevedibili. Ma chissà, forse non è il caso di vedere tutto nero: il contraccolpo psicologico potrebbe anche restituire a Gattuso un Donnarumma desideroso di riscatto, per dimostrare di essere ancora, se non il migliore, uno dei migliori portieri in circolazione. I tifosi azzurri si augurano questo scenario.
Parigi dice grazie, Manchester apre la porta
La fotografia finale resta quella di un addio condiviso: stadio pieno, applausi che cancellano, per una notte, ogni strappo, e il portiere che saluta stringendo tra le dita un frammento del suo “giardino”. Da Parigi parte un ringraziamento, verso Manchester si apre una finestra. Il resto – cifre, incastri, scadenze – verrà scritto dai tavoli del mercato; la serata del Parco, invece, è già storia.