Il "progetto Manhattan" cinese

Il "progetto Manhattan" cinese

La tecnologia più segreta d’occidente, custodita e preservata come un Sacro Graal, appartiene all’azienda olandese Asml, ed è la macchina per la litografia a ultravioletti estremi (Euv) che è fondamentale nello sviluppo (nel taglio, specificamente) dei semiconduttori più avanzati. Gran parte delle limitazioni alle collaborazioni internazionali di Asml da anni riguardano la sicurezza e il vantaggio strategico europeo ottenuto dal monopolio di quella tecnologia. La Cina desidera quella macchina da anni, e forse attraverso furti sistematici ed espedienti è riuscita a ottenerla, sfruttando proprio le regole del libero mercato e della trasparenza europea. Secondo un’esclusiva di Reuters in un laboratorio ad alta sicurezza nella città di Shenzhen, che è considerato dalla leadership cinese l’equivalente del “progetto Manhattan” per i chip, un gruppo di ex ingegneri di Asml ha costruito un prototipo funzionante della macchina a ultravioletti. Secondo le fonti di Reuters, il programma di replica della tecnologia olandese è classificato come questione di sicurezza nazionale, e le persone coinvolte al cosiddetto reverse engineering (cioè smontare una tecnologia per capirla) lavorano in incognito, usano documenti falsi e sono in totale isolamento all’interno del complesso. E sarebbero quasi tutti ex ingegneri di origine cinese che lavoravano in Asml, reclutati con una fitta campagna di Huawei in Europa sin dal 2020 – hanno potuto farlo anche perché, scrive Reuters, le leggi europee sulla privacy limitano la capacità di Asml di monitorare gli ex dipendenti, ed è difficile verificare l’applicazione degli accordi di riservatezza all’estero. Così entro il 2030, grazie all’ingegno occidentale, la Cina avrà l’autonomia strategica nella produzione interna dei chip fortemente voluta dalla leadership. E così è sempre più chiaro: nella corsa tecnologica, Xi Jinping rischia di avere molte più carte in mano dello sfasciatutto Donald Trump.