Il Ponte sullo Stretto avrà la campata più lunga al mondo (3,3 km) in grado di resistere a un terremoto di magnitudo 6.9
- Postato il 6 agosto 2025
- Economia
- Di Blitz
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Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato recentemente approvato dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, segnando un passaggio cruciale nella realizzazione di una delle opere più ambiziose mai concepite in Italia. Il viadotto avrà una lunghezza complessiva di 3.666 metri, con una campata centrale sospesa di 3.300 metri, che lo renderà il ponte sospeso a campata unica più lungo del mondo.
L’impalcato, largo circa 60 metri, prevede sei corsie stradali (tre per senso di marcia), due binari ferroviari e due corsie di servizio. Secondo le stime di Eurolink, il consorzio guidato da Webuild incaricato della costruzione, il ponte potrà accogliere fino a 200 treni al giorno e 6.000 veicoli l’ora, garantendo un collegamento stabile e continuo, 365 giorni all’anno, tra la Sicilia e il resto della penisola.
Il costo complessivo dell’opera è stimato in 13,532 miliardi di euro, cifra che, secondo la delibera del Cipess, sarà interamente coperta da fondi pubblici già stanziati nelle leggi di bilancio del 2024 e 2025. Questo investimento mira a trasformare radicalmente i collegamenti logistici e a ridurre i tempi di trasporto, soprattutto per i 5 milioni di abitanti siciliani.
Sicurezza sismica e critiche ambientali
Uno degli aspetti centrali del progetto riguarda la resistenza sismica e strutturale. Le due torri in acciaio alte 399 metri e i cavi di sospensione dal diametro di 1,26 metri (per una lunghezza totale di 5.320 metri) rappresentano un primato ingegneristico. Il ponte è progettato per resistere a eventi sismici e a venti estremi, e sarà dotato di un sistema di monitoraggio intelligente per garantire la manutenzione predittiva.
Nonostante le rassicurazioni tecniche, permangono dubbi sollevati dalla comunità scientifica. Una ricerca pubblicata su Earth-Science Reviews ha localizzato l’epicentro del devastante terremoto del 1908 proprio lungo l’asse previsto del ponte, evidenziando che la faglia presente nell’area può generare scosse fino a magnitudo 6.9.
A queste preoccupazioni si aggiungono le richieste del Ministero dell’Ambiente, che ha sollevato 239 integrazioni da fornire: 155 relative alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), 66 alla Valutazione d’Incidenza (VINCA), 16 al Piano di utilizzo delle terre e 2 alla Verifica di ottemperanza. Le osservazioni toccano numerosi aspetti: analisi costi-benefici, cantierizzazione, gestione rifiuti, rumore, atmosfera, clima, flora e fauna.
Opere complementari e impatto sul territorio
Oltre al ponte in sé, il progetto prevede una serie di opere complementari che interesseranno entrambe le sponde dello Stretto. Saranno costruiti oltre 40 chilometri tra strade e ferrovie, con l’obiettivo di potenziare l’accessibilità e l’integrazione logistica. Il ponte avrà un’altezza dal livello del mare di 72 metri, e garantirà un franco navigabile di 70 metri, compatibile con i più importanti standard internazionali.
Sul versante calabrese, si realizzeranno 10 chilometri di strade e 2,7 km di ferrovie, collegate alla storica linea tirrenica e alla futura linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria. In località Piale sorgerà un Centro Direzionale multifunzionale, con servizi commerciali e logistici.
In Sicilia, il piano prevede 10,4 km di strade e 17,5 km di ferrovie, collegate alla rete Messina-Catania e Messina-Palermo. Tra le opere più rilevanti, anche tre nuove stazioni ferroviarie urbane a Messina: Papardo, Annunziata ed Europa, per collegare il ponte al centro città, università e ospedali. Sono previste anche opere di mitigazione e compensazione ambientale, a tutela del paesaggio, della biodiversità e dell’impatto sociale.
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