Il nuovo Tutor in Autostrada tarato sul meteo e "anti-trucco": come arriveranno le nuove multe

  • Postato il 11 marzo 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Il nuovo Tutor in Autostrada tarato sul meteo e "anti-trucco": come arriveranno le nuove multe

Li hanno istallati da poco e attivati da pochissimo: su 26 tratte autostradali arrivano i tutor 3.0. Un po' vecchie e care (in ogni senso) telecamere, un po' algoritmo di nuova generazione: che compara, trasmette i dati e attiva l'iter per la multa in caso di violazione al codice della strada. Occhio a chiamarli autovelox, c'entrano poco anche se il principio di base è lo stesso: un occhio elettronico e la scansione di un'immagine (anzi, di almeno due in questo caso) sempre più dettagliata. Funzionano così: al passaggio di un veicolo (che può essere un'auto, una moto, un camion o un pullman), all'ingresso di un'area interessata, un sensore fa scattare una telecamera che produce una fotografia la quale registra sia la categoria del mezzo che è appena comparso, sia la data e l'ora in cui si è presentato. Questo meccanismo viene ripetuto da un sensore successivo una volta che l'auto, la moto, il camion o il pullman ha percorso una data distanza. A questo punto il sistema centrale è in grado mettere in correlazione le informazioni che ha incamerato.


E cioè può analizzare in contemporanea le due foto e calcolare, per ogni veicolo, il tempo di percorrenza che ha sostenuto (e attenzione, la “pausa strategica”, quella fatta in autogrill pensando di “gabbare” il sistema, serve a zero perché non è tecnicamente sufficiente a ingannare il tutor e, su un lungo tratto monitorato, risulta persino controproducente). Qualora il responso sia pari o inferiore al limiti di velocità imposti perla tratta in questione, l'intero plico di dati viene immediatamente eliminato. Se, invece, si riscontrano delle anomalie il sistema allerta in maniera automatica gli archivi della motorizzazione civile e degli autonoleggi con lo scopo di risalire al nome dell'intestatario e del conducente. Tuttavia è solamente la polizia stradale, effettuata l'intera procedura, che accerta l'eventuale infrazione al codice: si passa quindi alla fase di compilazione del verbale e alla notifica di rito ai danni del trasgressore. Inoltre il tutor, che è basato sulla piattaforma Navigard della Movyon, una società per la ricerca e l'innovazione del gruppo Aspi (Autostrade per l'Italia) controlla i sorpassi dei mezzi pesanti, il rispetto dei limiti di massa consentiti e pure i veicoli in contromano.

 

 


Come è facile capire, è un sistema differente rispetto al tradizionale autovelox che, invece, rileva la “velocità istantanea” (cioè in un momento preciso). Al contrario, la sua tecnologia permette di rilevare, grazie a una scansione laser, la “velocità media” con cui un veicolo ha percorso un determinato tratto di strada. Secondo Aspi «sulla base degli eccellenti risultati ottenuti in termini di sicurezza, le associazioni dei consumatori hanno giudicato il tutor un sistema molto più democratico ed equo dell'autovelox». Ché l'incolumità, al volante, è la prima cosa e ci riguarda tutti: non a caso l'installazione di questi nuovi tutor 3.0 è stata decisa da un decreto del ministero dei Trasporti del 20 giugno 2024, sono stati predisposti nelle passate settimane e accesi il 7 marzo, venerdì scorso. Lo scopo è proprio quello dichiarato: aumentare la sicurezza e ridurre gli incidenti. Sì, ma dove si trovano? Al momento, come detto, riguardano 26 tratte autostradali che coprono sia zone del nord che del sud dell'Italia. Sette sono stati installati sull'autostrada A1 tra Milano e Napoli (quattro tra Chiusi e Monte San Savino in entrambe le direzioni, uno tra Castelnuovo di Porto e Settebagni in direzione Roma e tra l'area di servizio Tevere e Fabro in direzione Firenze); cinque sono in azione sull'autostrada A27 che collega Mestre e Belluno, tra il bivio con l'autostrada A4 Milano Brescia e lo svincolo con la Pedemontana; altrettanti sono in funzione sull'autostrada A9 Lainate - Como - Chiasso (tutti tra Saronno e Lomazzo Nord, sia in direzione Chiasso che in direzione Lainate); altri quattro sono già attivi sull'autostrada A14 tra Bologna e Taranto, tra Pesaro e Rimini Sud anche qui in entrambe le direzioni; e infine cinque sono presenti sull'autostrada A11 che corr da Firenze a Pisa Nord (tra Montecatini e Prato Est, ancora una volta in entrambe le direzioni).


Schiacciare troppo il piede sull'acceleratore, in autostrada come altrove, è, per ovvie ragioni, una delle violazioni più sanzionate del codice della strada. In autostrada, lo ricordiamo, il limite di velocità è generalmente di 130 chilometri orari (ma può scendere in caso di pioggia o deviazioni o cantieri: non a caso il tutor 3.0, che si riferisce appunto alla “velocità media”, è tarato per capire quando si rallenta in prossimità di un ostacolo): chi lo viola rischia una multa salata che può arrivare ai 170, 73 euro se il superamento è di dieci chilometri all'ora, ma può salire persino a un esborso di 3.389 euro (più, tra l'altro, la sospensione della patente da sei a dodici mesi) se la velocità supera la soglia di oltre 60 chilometri orari.

 

 

 

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Libero Quotidiano

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