Il nuovo messaggio della madre di David, quindicenne seviziato per ore a Torino: no a bullismo e vendetta
- Postato il 4 novembre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Mentre la giustizia fa il suo corso, rimarrà indelebile il ricordo di una notte da dimenticare, di reale terrore, per David, l’adolescente di 15 anni – invalido – che la notte di Halloween è stato vittima delle sevizie di un gruppo di coetanei che per ore lo hanno torturato in una abitazione di Torino.
Su questa terribile vicenda la procura dei minori di Torino, guidata dalla procuratrice Emma Avezzù, indaga per sequestro di persona e violenza privata. Gli indagati sono tutti giovanissimi di 14, 15 e 16 anni, già accusati in passato di atti vandalici e danneggiamento.
Le minacce e la spedizione punitiva
Nelle ore successive agli eventi gli amici del ragazzo avrebbero pensato di organizzare un raid punitivo, una sorta di vendetta per “farla pagare” ai responsabili. Un’azione violenta e vendicativa che si va a sommare alle migliaia di messaggi altrettanto violenti che sono comparsi sui social nei confronti dei responsabili delle torture nei confronti di David.
Una quarantina di giovani si sono ritrovati a Moncalieri, sotto la casa di uno dei responsabili, compagno di classe di David. Una vera e propria spedizione punitiva, fortunatamente bloccata dalle forze dell’ordine, che presidiavano l’intera zona.
Il nuovo messaggio della madre di David
Proprio per questo la madre del ragazzo dopo una prima lettera in cui chiedeva giustizia per il figlio, ha deciso di inviarci un nuovo messaggio, un appello, rivolto a chi, come David, sta passando un momento complicato, parole forti per dire no a bullismo e violenza.
Desidero premettere che questa situazione è estremamente difficile, sia per mio figlio che per la nostra famiglia. Siamo consapevoli che ci vorrà tempo per un ritorno alla normalità, poiché le cicatrici che porta David sono profonde e resteranno per la vita. Ma mio figlio è il nostro leone: ha subito l’impensabile, ma con tutto il nostro amore e la nostra pazienza, lo aiuteremo ad affrontare questo percorso.
Ora, voglio rivolgere un appello a tutti i ragazzi che ci stanno mostrando la loro vicinanza in questo momento di dolore, facendoci sentire quanto bene circonda David: vi chiedo di mantenere la calma e di non farvi giustizia da soli. L’odio e la violenza non portano a nulla; al contrario, la violenza chiama solo altra violenza. David è vivo, e ringraziamo Dio per questo.
Ciò che hanno fatto a mio figlio non può essere minimizzato o definito una ‘bravata’, come si legge in alcuni commenti. Sapevano bene che David è un bel ragazzo, e il loro gesto è stato un atto deliberato per fargli un torto, per ridurlo in questo stato. Ma David, per noi, resta un gran figo, oggi più che mai.
Tengo a fare una precisazione fondamentale: chiunque abbia disturbi cognitivi o una disabilità grave, di qualunque grado, non deve mai sentirsi diverso o messo da parte. Al contrario, dobbiamo impegnarci per la loro integrazione, per farli sentire importanti. Siamo tutti uguali.
Vogliamo avere fiducia nella legge e siamo certi che i responsabili pagheranno con la giustizia, portando per sempre il peso e il rimorso di ciò che hanno commesso.
Concludo con un messaggio chiaro: diciamo NO al bullismo e NO alla violenza, in ogni sua forma.
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