Il nuovo All Star Game sarà USA contro Resto del Mondo: è l'ultima disperata carta per salvare l'evento
- Postato il 12 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Adesso è ufficiale: l’All Star Game 2026 nel mondo NBA proporrà per la prima volta una vera e propria sfida tra giocatori americani e giocatori stranieri. Che è un po’ anche una cosa “naturale”: da anni la lega più famosa del mondo è stata letteralmente invasa da giocatori nati al di fuori dei confini statunitensi, e che per giunta hanno cominciato a dar loro la paga un po’ in tutti i sensi (Jokic, Gilgeous-Alexander, Doncic e Antetokounmpo, giusto per citare gli esempi più recenti). Così era inevitabile prima o poi che si arrivasse a una sfida che includesse appunto un confronto a livello geografico: quale migliore “scusa” per rilanciare un evento palesemente scemato nella banalità e nel nonsense?
- Tre squadre, ma due terzi dei giocatori americani
- Triangolare e poi la finalissima tra i due migliori team
- Il Resto del Mondo calerà tanti assi: sarà sfida vera?
Tre squadre, ma due terzi dei giocatori americani
L’All Star Game 2026 si disputerà il 15 febbraio all’Intuit Dome di Los Angeles, la nuova avveniristica casa dei Clippers. L’NBA ha deciso che si giocherà con una formula del tutto innovativa: 24 saranno i giocatori selezionati, ma che andranno a comporre non i roster da 12 di due squadre, ma tre selezioni da 8 giocatori l’una. Due avranno esclusivamente giocatori americani, la restante terza sarà composta da giocatori extra americani.
Insomma, un vero e propria USA contro Resto del Mondo, con criteri però che in qualche modo favoriranno la selezione dei giocatori “autoctoni”, in quanto saranno comunque i due terzi del totale. E verrà mantenuta anche la divisione di giocatori per ognuna delle due conference, che porterà 12 giocatori ciascuna.
A decretare i 24 giocatori selezionati saranno come sempre i voti dei tifosi, ma qualora non si dovesse raggiungere la cifra di 16 statunitensi e 8 stranieri sarà direttamente il Commissioner Adam Silver a decidere chi escludere e chi annettere per equilibrare le cose. Quanto ai titolari delle tre formazioni, verranno individuati per il 50% dai voti dei tifosi, per il 25% dai voti dei giocatori attualmente in attività e per il restante 25% da un comitato dei media. Giusto per rendere i calcoli oltremodo complicati.
Triangolare e poi la finalissima tra i due migliori team
La formula, del tutto innovativa, è figlia della necessità di proporre un format che potesse in qualche modo destare dal torpore degli ultimi anni, dal momento che l’All Star Game è diventato ormai un evento al quale (se possibile) i migliori giocatori preferiscono rinunciare senza dannarsi troppo l’anima. Una vetrina senza più appeal, ben lungi da quella che era negli anni ’90, e allora cercare nuove soluzioni per renderla il più adrenalinica possibile è diventata una necessità.
Il torneo si svolgerà con queste regole: la vincente della prima partita del triangolare (di 12’ ciascuna) sfiderà nella seconda quella rimasta a riposo, che a sua volta poi affronterà nella terza quella sconfitta nella prima gara. Le due squadre col miglior record di vittorie o differenza canestri disputeranno la finalissima.
Il Resto del Mondo calerà tanti assi: sarà sfida vera?
Chi potrà andare a comporre i tre roster della manifestazione? Per il Resto del Mondo, non dovrebbero esserci grosse difficoltà a individuare la maggior parte dei nomi: Nikola Jokic, Luka Doncic, Shai Gilgeous-Alexander e Giannis Antetokounmpo possono considerarsi già arruolati. Così come assai probabile la presenza di Alparen Sengun e Victor Wembanyama.
Gli americani potranno rispondere con LeBron James, Steph Curry, Kevin Durant, Anthony Edwards, Donovan Mitchell, James Harden, Damian Lillard e Kawhi Leonard, orfani però di Tyrese Haliburton e Jayson Tatum (infortunati). Loro però dovranno in qualche modo “dividersi” in due gruppi, il che potrebbe rendere la selezione dei due roster made in USA un po’ più complicata.