Il nuovo aereo supersonico “silenzioso” della Nasa: il Quesst vola per la prima volta

  • Postato il 30 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Per arrivare ad avere un nuovo aeroplano passeggeri supersonico in grado di superare il limite di Mach 1 senza più produrre il boato caratteristico che, un po’ impropriamente, chiamiamo muro del suono, da qualche anno la Nasa sta sviluppando il velivolo Quesst, nome che in realtà è la sigla di Quiet SuperSonic Technology, ovvero “Tecnologia per il supersonico quieto”.

Il volo inaugurale del Quesst

L’idea è quella di soddisfare la domanda delle compagnie aeree e dei militari per voli supersonici che non abbiano più il problema del “bang sonico”, sperimentando nuove forme aerodinamiche e materiali. Così è stato il capo pilota del progetto X-59, il comandante Nils Larson, a portare in volo per la prima volta lo X-59 Quesst della Nasa il 28 ottobre, aeroplano costruito per effettuare le ricerche su come ottenere una transizione al volo supersonico che non causi il classico “bang”, o quantomeno che lo possa contenere.

Il volo è durato un’ora e sette minuti dopo il decollo da Palmdale, in California, per terminare presso la vicina base aerea di Edwards. L’aeroplano, costruito dalla Lockheed Martin, è spinto da un motore General Electric Aerospace F-414, che lo ha portato fino a una quota di circa 4.000 metri, dove Larson ha eseguito controlli e manovre a velocità comprese tra 170 e 250 nodi (314-463 km/h), volando attorno alla base aerea.

Dopo diversi circuiti, l’aeroplano è atterrato sulla pista 22 sinistra della base, lunga 4.500 metri. Prima dell’atterraggio, Larson ha sorvolato l’Armstrong Flight Research Center della Nasa in segno di saluto agli ingegneri che hanno progettato il Quesst.

Le caratteristiche tecniche e i test

Questo primo volo segue l’inizio dei test di rullaggio cominciati il 10 luglio scorso, una fitta serie di prove per validare tutti i sistemi di bordo racchiusi nella stretta e lunga fusoliera di trenta metri, nonché verificare le componenti dell’ala a delta a freccia stretta e il funzionamento del computer di controllo di volo (che aveva inizialmente dato problemi tecnici), del sistema idraulico e di altri componenti.

Con una velocità di progetto di Mach 1,4 e un’altitudine fino a 17.000 metri, l’X-59 incorpora diverse caratteristiche chiave per ridurre al minimo l’intensità del boom sonico. Tra queste, la sezione anteriore allungata e affilata del velivolo, la sagomatura della fusoliera per impedire che le onde d’urto provochino il forte bang tipico del superamento della velocità del suono, nonché un motore alimentato da una presa d’aria che devia le onde d’urto verso l’alto.

Le prossime fasi del programma

Dopo l’analisi post-volo, che terrà impegnati i tecnici per alcune settimane, la Nasa inizierà l’espansione delle prestazioni in volo fino a raggiungere prima velocità transoniche e poi supersoniche. La fase due, prevista per il 2026, convaliderà le caratteristiche acustiche del velivolo, mentre la fase tre servirà a valutare la risposta delle comunità locali al sorvolo del nuovo aeroplano e al suo impatto acustico.

Inizialmente la Nasa aveva previsto di fornire i dati sul rumore all’Organizzazione per l’Aviazione Civile Internazionale (Icao) in tempo per la riunione del 2028 del Comitato per la protezione ambientale (Caep), per stabilire uno standard di riferimento. Tuttavia, i ritardi nei test di volo hanno spostato questo obiettivo al 2030.

Resta il fatto che la missione compiuta il 28 ottobre sia di enorme rilevanza, nonostante l’ordine esecutivo firmato lo scorso giugno dal presidente Trump, che ha imposto all’autorità aeronautica FAA di revocare il divieto sui voli supersonici civili.

Con il Quesst, la Nasa apre una nuova era per il trasporto aereo: il sogno del volo supersonico “silenzioso” torna a prendere quota.

Autore
Panorama

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