Il norvegese Jonas Abrahamsem ha vinto la 11esima tappa del Tour. Ben Haley conserva la maglia gialla

  • Postato il 16 luglio 2025
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Il norvegese Jonas Abrahamsem, 29 anni, alfiere della Uno-X Mobility, ha vinto una volata a due la 11esima tappa del Tour. Primo al traguardo di Tolosa dopo una  fuga con lo svizzero Mauro Schmit. Terzo Van Der Poel dopo un inseguimento generoso ma sfortunato. Caduta senza conseguenze per Pogacar a 4 km dall’arrivo. Jonathan Milan è arrivato in ritardo con i velocisti. L’irlandese Ben Haely, 24 anni, ha conservato la maglia gialla davanti a Pogacar (2), Evenepoel (3), Vingegaard (4). Una bella notizia: quando i campioni in fuga hanno visto Pogacar a terra, hanno rallentato e lo hanno aspettato. Lo ha rimarcato il manager della UAE Emirates Mauro Giannetti. Chapeau! Il ciclismo è anche questo.

Tolosa, la porta dell’inferno

Undicesima tappa, seconda settimana del Tour, ripartenza dopo il giorno di riposo. Frazione facile di 156.8 km, però con un finale insidioso. Tracciato nel sud della Francia, partenza e arrivo a Tolosa “la città rosa” (il colore dominante dei suoi vecchi edifici in mattoni), cuore della Occitania, a 100 km dai Pirenei, la grande catena montuosa che forma il confine con la Spagna. E proprio giovedì 17 inizia l’inferno, cioè un trittico da paura – Hautacam, la cronoscalata di Peyragudes, il mega tappone di di sabato con il  Tourmalet – destinato a chiarire la reale forza dei pretendenti alla vittoria finale. Tutto ciò ha condizionato la Tolosa-Tolosa, tappa abbordabile con 5 modesti Gpm (quattro di quarta categoria, uno di terza) e un dislivello di 1.750 metri. Ne è uscita la tappa (movimentata) che, più o meno, ci si aspettava. Tappa sulla carta per velocisti. Ed invece tutto si è risolto con una fuga coraggiosa a lieto fine.

Gara movimentata

Partenza alle 13.49, solito copione iniziale di scatti e controscatti, tre subito all’attacco (Ballerini, Abrahansen, Schmid), fuga sotto controllo. La prima ora di corsa se ne va in sostanziale tranquillità. Due gruppetti vanno a caccia dei battistrada. Ripresi. A 100 km dal traguardo la situazione è immutata, i primi 60 chilometri sono in archivio. Il gruppo alza il ritmo e due evadono (Wright e Burgaudeau) e raggiungono i tre fuggitivi. Il quintetto dei battistrada accumula più di un minuto di vantaggio. Al km 97 c’è il traguardo volante (Abrahansen, 20, punti). Ultimi 50 km, il quintetto è braccato da un gruppetto di cinque big tra cui Van Aert e Van der Poel. La corsa si accende.

Finale insidioso

Quattro GPM in 45 km, l’ultimo è un Muro di 800 metri al 12,4% (max 20%). I fuggitivi reggono ma il loro margine è risicato. Resistono. Il quintetto in fuga perde tre pezzi tra cui Ballerini. Restano in fuga Abrahansen e Schmid che superano in solitaria l’ultima rampa. Volano tra due ali di folla. Dietro li incalza Van der Poel. A 4 km dal traguardo cade Pogacar. Risale subito. Van der Poel non riesce ad agganciare i due battistrada. Ha sbagliato i calcoli. Volata a due  e vince di mezza ruota il norvegese Abrahansen.

Ordine di arrivo

1. Abrahamsem in 3h15.56, 2. Schmit, 3. Van Der Poel (+0.07), 4. De Lie (+0.53), 5. Van Aert (+0.53), 6. Laurance (+9.53), 7. Wright (+0.53), 8. Burgaudeau (+0.53), 9. Simmons (+0.53), 10. Ballerini (+1.11).

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Blitz

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