“Il Nibbio”: dove è stato girato il film con Claudio Santamaria su Nicola Calipari
- Postato il 19 giugno 2025
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- Di SiViaggia.it
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Il Nibbio ci riporta ai ventotto giorni che precedettero uno degli episodi più drammatici della storia recente italiana: il 4 marzo 2005, Nicola Calipari, alto funzionario del SISMI, perse la vita a Baghdad mentre cercava di proteggere la giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata dopo un sequestro da parte di un gruppo armato iracheno. Attraverso una narrazione intensa e dettagliata, il film girato tra Roma e Marocco, ricostruisce non solo le fasi cruciali di quel mese teso e silenzioso, ma anche il ruolo decisivo che Calipari ebbe nelle missioni italiane in Iraq nei primi anni Duemila.
La sua azione fu guidata da un principio chiaro: salvare vite, in un contesto in cui ogni decisione poteva fare la differenza tra la guerra e la fragile possibilità della pace. Il suo sacrificio ha lasciato una ferita ancora aperta. A distanza di anni, le circostanze della sua morte rimangono avvolte da interrogativi irrisolti, che continuano a pesare sulla memoria collettiva e sul senso di giustizia. Dal 29 maggio 2024 si sono svolte le riprese del film diretto da Alessandro Tonda con Claudio Santamaria protagonista, ma vediamo meglio quali sono state le location scelte dalla produzione.
Dove è stato girato
Il Nibbio non è soltanto un film: è anche un’occasione per interrogarsi, senza retorica, sui rapporti di forza che governano i conflitti. Attraverso la lente del racconto, si aprono scenari dove potere, diplomazia e violenza si intrecciano in territori segnati dalla guerra e dalla miseria. In questo contesto, le tensioni di vent’anni fa dialogano sorprendentemente con il presente, rendendo la vicenda di Nicola Calipari ancora urgente, ancora viva.

Il Marocco era necessario
Per restituire al pubblico l’intensità e la complessità della Baghdad del 2005, la produzione ha compiuto uno sforzo enorme, curando ogni dettaglio scenografico con rigore quasi documentaristico. Molte delle sequenze più dinamiche e drammatiche sono state girate in ambientazioni mediorientali, scelte non solo per l’impatto visivo, ma per garantire autenticità e coerenza storica. Il Marocco, in particolare, è stato selezionato come location principale per ricreare la Baghdad dell’epoca, offrendo paesaggi, strutture e atmosfere in grado di evocare fedelmente il contesto iracheno. Anche Dubai ha ospitato parti cruciali delle riprese, aggiungendo profondità e varietà visiva alla narrazione. Anche Rabat e Tangeri ospitano set di strade, checkpoint e scenari urbani mediorientali.
All’estero, il supporto del MAECI, dell’Ambasciata Italiana in Marocco e dell’Ufficio del Re è stato determinante per girare in aree militari e impiegare mezzi speciali necessari a restituire l’atmosfera reale di Baghdad in pieno conflitto. Il progetto non sarebbe stato possibile senza il contributo diretto della famiglia Calipari, che ha approvato la sceneggiatura e partecipato attivamente alla realizzazione del film. A questo si è aggiunto il fondamentale sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la collaborazione istituzionale con l’AISE, il DIS, la Polizia di Stato, la Prefettura e la Questura di Roma. Fondamentale anche il supporto culturale offerto dalla Fondazione Med-Or, che ha accompagnato il progetto fin dalle sue fasi iniziali.

Il Nibbio a Roma
Le scene girate a Roma hanno beneficiato di autorizzazioni speciali per accedere a luoghi di alta rilevanza strategica, come Forte Braschi, sede dei servizi di intelligence, oltre alla Presidenza del Consiglio, la Prefettura e la Questura. Questo ha permesso al film di mantenere un alto livello di verosimiglianza anche nelle ambientazioni italiane. Forte Braschi, nel quartiere Trionfale, è sfruttato soprattutto nei flashback del film come centro operativo; Palazzo Chigi a Piazza Colonna rappresenta gli uffici del Governo come nella realtà; e la Questura di Roma insieme alla Prefettura e Presidenza del Consiglio sono state utilizzare come sfondi di conferenze stampa, riunioni e incontri con la Digos. Una casa nel quartiere di Prati ha ospitato le riprese del film, mentre all’Aventino è stata ricostruita la sartoria che si vede nel film. Infine Castel San Pietro Romano, il Lungotevere, Rione Testaccio e Trastevere hanno fornito alcuni scorsi di Roma anni 2000, alternando centro storico e atmosfere più popolari.