Il Milan con Leao al centro: Allegri e i sorrisi del suo 10 per tornare competitivi

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’abbiamo visto surfare sui campi più importanti d’Italia e d’Europa. Poi, nell’ultima stagione la corrente è cambiata. E qualche onda – in meno – di troppo ha cambiato gli umori e i pensieri di Rafael Leao. Discontinuo, a tratti disinteressato. Ma ogni grande vittoria del Milan – seppur siano state poche nell’ultimo periodo – è sempre passata dai suoi piedi, regalando qualche sprazzo di quel portoghese che nella stagione 2021/2022 (l’anno del 19esimo scudetto rossonero) aveva dominato la Serie A. Con Max Allegri, il numero 10 rossonero ha ritrovato il sorriso: “Abbiamo un allenatore con esperienza che ha già vinto qua al Milan. Siamo un gruppo giovane, con alcuni elementi più esperti che sono qua da tempo. Stiamo costruendo la squadra, con lo spirito giusto che aiuta anche quando non giochiamo bene. Rispetto al passato è cambiato tutto.

Sento che quest’anno il Milan sarà una squadra. Abbiamo giocatori importanti che possono fare la differenza, ma soprattutto ci sarà un grande spirito di squadra”. Al suo settimo anno a San Siro, Leao sarà – ancora una volta – il simbolo di un Milan che vuole tornare a essere competitivo. Lo ha già dimostrato in Coppa Italia: gol in apertura di gara, poi la sostituzione per infortunio.

Estro e superiorità

La sua leadership tecnica non è mai stata messa in discussione. È sotto gli occhi di tutti che in Italia non esiste un giocatore straripante come Rafa Leao sulla fascia. Corre, dribbla e detta i tempi della giocata come pochi al mondo. Per un giocatore che si scatena in velocità e in campo aperto, il gioco di Allegri è perfetto. E proprio l’allenatore dei rossoneri non ha mai nascosto la sua preferenza nell’avere in squadra giocatori che possano inventare dal nulla, con estro e tecnica, cercando di metterli nelle migliori condizioni possibili. E come ci ha abituato anche alla Juventus, Allegri lo starebbe sperimentando anche da prima punta: “A campo aperto abbiamo avuto delle chance che avremmo potuto sfruttare e in quello dobbiamo migliorare. Leao centravanti? Ha fatto una buona prova”. Che sia l’indizio per una nuova versione in campo del numero 10.

La sfida di Leao

Insieme a Maignan (e Gabbia), il portoghese è il giocatore con più esperienza in rossonero. Giovane stella prima, leader poi. Questo, per Leao, sarà l’anno della consacrazione alla ricerca di continuità, prestazione e risultati. Incidere e determinare con costanza: questa la sfida del portoghese. Trasformare l’ultima stagione (da 12 gol e 13 assist) in un’annata lineare e non caratterizzata da alti spaventosi e bassi sconcertanti (come lo stesso Milan). Leao può trovare la sua stabilità: non è un campione da Pallone d’Oro (così come i rossoneri oggi non sono una squadra da scudetto), ma neanche un calciatore mediocre (come la sua squadra non vale l’ottavo posto della scorsa stagione). Questo può essere il campionato della normalizzazione e della concretezza: proprio quello che la società chiede ad Allegri. Se Leao inventa, la squadra segna (e vince). Tutto o quasi, passerà ancora dalle sue giocate. Il Milan riparta dal suo numero 10. Surfando, sorridendo e illuminando San Siro.

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Il Fatto Quotidiano

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