Il meglio del peggio, da Pupo in Russia alle parole di Tajani sul diritto interazionale “importante, ma fino a un certo punto”. Ecco le 10 notizie più folli della settimana
- Postato il 6 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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E tra una guerra e l’altra, anche questa settimana è passata nel peggiore dei modi: abbiamo seguito le sorti delle navi della Flotilla, le parole sprezzanti del nostro governo contro gli attivisti e le mirabolanti avventure di Pupo in Russia. Ma andiamo a vedere la consueta top ten delle cose più folli avvenute in settimana.
La top ten dei brividi
Al decimo posto Pupo che infischiandosene di tutto e tutti se ne è andato a Mosca per celebrare “l’amore tra Russia e Italia”. Per non parlare dell’amore tra Russia e Ucraina.
Al nono il poliziotto che ha fermato un’auto per una inversione a U pericolosa ma dentro alla fine non ci ha trovato nessuno. Insomma, che i robot si preparino a pagare multe anche loro.
All’ottavo posto il dipendente comunale che timbrava il cartellino e poi andava al bar e a fare compere. Visti i prezzi attuali, gli conveniva lavorare.
Poco più su il ragazzo che si è presentato al proprio funerale urlando: “Non sono io quello dentro la bara, sono vivo”. Forse ora gli toccherà ripagare la cerimonia ai parenti.
Al sesto l’agente di polizia che fingeva di lavorare al pc di casa premendo sempre lo stesso tasto. Sarà lo stesso che aveva fermato la macchina autonoma dopo l’inversione a U.
Al quinto posto il rider in bici che è sfuggito alla cattura di un’intera pattuglia di agenti dell’Ice. Abraham Lincoln sarebbe stato fiero di lui.
Al quarto le parole della premier Giorgia Meloni riportate da Repubblica dopo il blocco delle navi della Flotilla. “Il volo di ritorno in Italia? Lo paghino gli attivisti”. Chissà se gli attivisti dovranno pagare anche il centro di detenzione in Albania.
Sul terzo gradino del podio le parole del ministro degli Esteri, Tajani Antonio: “Quello che dice il diritto internazionale è importante, ma fino a un certo punto”. Come la democrazia in fondo: è importante, fino a un certo punto.
Al secondo posto il messaggio di Donald Trump e Pete Hegseth da Quantico, in Virginia, dove il presidente degli Stati Uniti e il segretario della Difesa hanno riunito tutti i generali statunitensi: “Prepariamoci alla guerra”. È quindi davvero questo il mondo in cui vogliamo finire?
Al primo posto due citazioni d’annata della nostra premier, Meloni Giorgia. Era il 2012 quando sui marò spiegava: “Il fatto è avvenuto in acque internazionali, su una nave battente bandiera tricolore. Quindi territorio italiano”. Era il 2015 invece quando sull’Ucraina Fratelli d’Italia spiegava ancora: “Bisogna rispettare il diritto internazionale”. Chissà che fine avrà fatto l’idea di diritto internazionale della premier e del governo. Forse avrà fatto la stessa fine delle accise. O dell’abolizione del canone. O dell’abolizione della Fornero. O del blocco navale. O del centro migranti in Albania. O del tetto delle tasse in Costituzione. O della sua non contrarierà al salario minimo. O delle sue parole sull’Arabia Saudita (“È uno stato fondamentalista islamico”). O sul Superbonus (“È nato con intenti lodevoli”). O della sua proposta per l’abolizione delle Regioni, eccetera, eccetera, eccetera.
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