Il lunedì nero delle borse: cosa aspettarsi oggi dai mercati

  • Postato il 7 aprile 2025
  • Di Agi.it
  • 1 Visualizzazioni
Il lunedì nero delle borse: cosa aspettarsi oggi dai mercati

AGI - I mercati aprono l'ottava in forte calo dopo che l'amministrazione di Donald Trump ha avvertito che i dazi resteranno alti, nonostante i timori che possano provocare una recessione economica globale.

Perdite in Asia e Wall Street

Oggi in Asia i listini scendono a picco e i future a Wall Street continuano a calare così come quelli in Europa, dopo il bagno di sangue della scorsa settimana, in cui l'azionario ha messo a segno i peggiori sette giorni dall'inizio del 2008. A guidare le perdite in Asia è Hong Kong che tracolla quasi dell'11%, mentre Shanghai scivola del 6,5% e Tokyo va giù del 7%, dopo essere scesa fino al 9,6%, mentre Sydney perde il 4% e Seul il 5%. A Wall Street i future sull'S&P 500 calano del 3,5% e quelli sul Nasdaq del 4,5%, dopo aver bruciato oltre 5.000 miliardi di dollari giovedì e venerdì scorso, registrando la peggiore settimana dall'inizio della pandemia di coronavirus del 2020. Giù del 3% i future sull'EuroStoxx 50. E anche le materie prime precipitano, con i future sul Brent e quelli sul WTI in calo del 3,5% e i contratti sul greggio USA sotto i 60 dollari al barile.

Il mercato delle valute e i metalli

In discesa il rame, considerato un indicatore di crescita per via del suo utilizzo industriale, che arretra di oltre il 7%, a 8.690 dollari a tonnellata. Cala dello 0,8% a 78.200 dollari il Bitcoin, mentre il dollaro Usa scende dello 0,3% rispetto a un paniere delle principali valute rivali, con lo yen che avanza dello 0,8% sotto quota 146 sul biglietto verde e il renminbi cinese offshore che viene scambiato liberamente, giù dello 0,2% a 7,31 sul dollaro. In lieve calo l'euro che comunque viaggia sopra 1,09 sul biglietto verde.

Le previsioni di Cramer e le similitudini con il "Lunedì Nero"

Alcuni commentatori, tra cui Jim Cramer della CNBC, vedono profilarsi un evento tipo il Lunedì Nero del 1987. "Se Trump non cercherà di premiare i paesi e le aziende che rispettano le regole - dice Cramer - allora lo scenario del 1987, quello in cui siamo scesi per tre giorni consecutivi e poi siamo crollati del 22%, potrebbe diventare quello più convincente". La speranza dunque è che il presidente USA annunci entro mercoledì un ritardo nei dazi reciproci o qualche "grande accordo".

L'incertezza sui dazi e le dichiarazioni di Bova

Anche Vincenzo Bova, strategist di Mps, la vede così: "Tutto dipenderà dai dazi di Trump. Sabato scorso sono i partiti quelli del 10% che però non preoccupano più di tanto i mercati. Il vero punto interrogativo sono i dazi superiori al 10%, quelli del 34% alla Cina, del 20% all'Europa e del 24% al Giappone, che dovrebbero partire mercoledì 9 aprile."

Possibili scenari futuri per i mercati

L'inizio della settimana sarà dunque piuttosto turbolento, ma le cose potrebbero cambiare se dovesse esserci un segnale di cambiamento, per esempio se Trump dicesse che una negoziazione sta per partire. Finora si è limitato a dire che è disponibile a negoziare, ma il mercato non gli crede, teme gli effetti inflattivi dei dazi, ha paura della recessione, di un calo dei consumi. Serve un segnale più forte, più credibile, un segnale di apertura, tipo l'annuncio di una negoziazione in partenza con la Cina, o con l'Europa, qualcosa capace di scuotere i mercati, di interrompere questo clima di incertezza. Un segnale del genere consentirebbe ai mercati di avviare una serie di rimbalzi, di riprendere a salire e magari di chiudere in positivo l'ottava. Se invece non ci fosse niente del genere, i mercati continuerebbero a scendere, probabilmente non ai livelli della settimana scorsa, ma comunque la volatilità tornerebbe a prevalere e questo avverrebbe all'interno di un trend negativo, ribassista.

Continua a leggere...

Autore
Agi.it

Potrebbero anche piacerti