Il Governo mette a rischio il secondo quinquennio delle Atp Finals in Italia
- Postato il 7 agosto 2025
- Politica
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Altro che Torino o Milano. Qui c’è il rischio serio che il quinquennio 2026-2030 delle Atp Finals in Italia salti del tutto. Il torneo, che avrebbe dovuto consolidare la presenza della manifestazione sotto la Mole, è improvvisamente diventato terreno di scontro politico-istituzionale. Il motivo? Il controverso articolo 9 del nuovo Decreto Sport, approvato dal Senato dopo una giornata convulsa, e il possibile ingresso diretto dello Stato – tramite la società Sport e Salute – nella governance dell’evento. Un’ipotesi che non piace alla ATP e che potrebbe portare alla clamorosa perdita del torneo per l’Italia.
Cosa dice l’articolo 9
Il cuore della questione è il comma 7 bis dell’articolo 9 del decreto: se la Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp) accetta i finanziamenti pubblici – circa 100 milioni di euro in cinque anni – allora accetta anche che lo Stato entri a far parte dell’organizzazione tramite un Comitato per le Finals e una Commissione tecnica di gestione. Se invece rifiuta i fondi, lo Stato resta fuori. Una clausola che rappresenta una sorta di “ricatto istituzionale” e costringe la Fitp a una scelta delicata: autonomia o denaro pubblico?
Il retroscena in Parlamento: tra Meloni, Quirinale e Fitp
La giornata parlamentare che ha portato all’approvazione dell’articolo 9 è stata tutt’altro che lineare. La Premier Giorgia Meloni, secondo fonti vicine alla maggioranza, sarebbe intervenuta personalmente per evitare uno scontro frontale con il Quirinale, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità del decreto in quanto a “necessità e urgenza”. Alla fine, è stato stralciato l’articolo 9 quater, che prevedeva l’estensione del controllo di Sport e Salute a tutti gli eventi sportivi con contributi pubblici superiori ai 5 milioni di euro, ma è rimasto in piedi proprio l’articolo 9, scritto “su misura” per le Finals.
La posizione della ATP e le parole di Binaghi
La ATP non ha gradito l’iniziativa legislativa italiana. In una lettera formale firmata dal presidente Andrea Gaudenzi, sono state manifestate tutte le perplessità rispetto all’ingerenza pubblica nell’organizzazione di un evento che la stessa ATP vuole mantenere libero da condizionamenti politici. Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, durante la presentazione del masterplan delle ATP Finals 2025, ha lasciato intendere che l’accordo per mantenere il torneo in Italia fino al 2030 non è stato ancora ratificato e che, con queste premesse, potrebbe non esserlo mai.
Binaghi si trova ora di fronte a un bivio cruciale, con tre possibili scenari:
Farsi da parte, come aveva ventilato a Torino. Ipotesi poco credibile, ma politicamente significativa.
Accettare l’ingresso dello Stato nella governance dell’evento, con il rischio di compromettere definitivamente il rapporto con la ATP.
Rinunciare ai fondi pubblici, salvaguardando l’autonomia organizzativa, ma esponendosi a una voragine economica da 100 milioni.
Il rischio concreto: l’addio alle Finals?
A oggi, la permanenza delle ATP Finals in Italia è garantita solo fino al 2026 (a Torino). Qualsiasi intesa per prolungarne la permanenza a Torino fino al 2030 (o il passaggio a Milano) dovrà passare per un nuovo negoziato con la ATP, che difficilmente accetterà un’alterazione dei patti raggiunti lo scorso anno.
Lo stesso Binaghi ha sottolineato come l’ingresso di Sport e Salute rappresenti un elemento di rottura rispetto agli equilibri precedenti. Una rottura che potrebbe spingere la ATP a cambiare sede per il suo evento di punta, dopo un quinquennio che ha comunque regalato grandi numeri e visibilità internazionale a Torino e all’Italia.
Un evento simbolico, una gestione complicata
Le ATP Finals sono molto più di un torneo: sono una vetrina globale, un motore economico e turistico, un’occasione unica per la promozione del tennis e dello sport italiano. Perderle significherebbe un danno d’immagine enorme, soprattutto dopo gli sforzi fatti per portarle e mantenerle in Italia.
L’intervento dello Stato può essere letto da alcuni come una garanzia, da altri come una forzatura. In ogni caso, si tratta di un’azione che rischia di creare fratture sia con la federazione nazionale sia con l’organo internazionale che gestisce il tennis professionistico.
In attesa della scelta della Fitp
Per il momento, dalla Fitp non sono arrivate dichiarazioni ufficiali. Tutti gli occhi sono puntati su Binaghi e sul consiglio federale, che dovrà prendere una decisione nelle prossime ore o nei prossimi giorni. L’impressione è che, qualunque strada si imbocchi, il futuro delle ATP Finals in Italia non sarà più lo stesso.
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