Il governo dichiara lo stato di emergenza per gli ospedali calabresi

  • Postato il 7 marzo 2025
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Il governo dichiara lo stato di emergenza per gli ospedali calabresi

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IL Governo Meloni su proposta del ministro Musumeci ha dichiarato lo stato di emergenza per gli ospedali calabresi, Occhiuto l’aveva chiesto con una lettera alla Prociv


Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, per la durata di dodici mesi, in relazione alla situazione di criticità in atto concernente il sistema ospedaliero della Regione Calabria. Nella prossima settimana il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano nominerà un commissario per la costruzione dei nuovi ospedali.

Un atto, quello del governo, che ricalca, nei fatti, una richiesta che arrivava da Forza Italia, sollecitata dal governo regionale calabrese. Faceva parte del pacchetto di emendamenti al decreto Milleproroghe presentato dai senatori azzurri Ternullo e Paroli nelle scorse settimane. L’emendamento prevedeva l’uscita dal quindicennale commissariamento della sanità calabrese, ma chiedeva anche la nomina di un commissario per i nuovi ospedali. L’emendamento era stato poi ritirato perché – come aveva spiegato il presidente e Roberto Occhiuto, commissario alla sanità calabrese, intervenendo al forum dell’Altravoce-il Quotidiano – si preferiva avere il via libera con un atto del Governo e non una norma.

La lettera con cui Occhiuto chiedeva lo stato d’emergenza

Lo stesso presidente Occhiuto, lo scorso 5 febbraio, sollecitava al dipartimento della Protezione civile la dichiarazione di stato d’emergenza. Era accaduto già vent’anni fa: l’obiettivo era realizzare tre dei 7 principali ospedali pubblici della regione.

L’emergenza si chiuse poi dopo sei anni, senza aver raggiunto l’obiettivo. «La Giunta da me presieduta ha provveduto a dare nuovo impulso alla ripresa dell’attività di
costruzione degli Ospedali detti ma, alle difficoltà incontrate dalla precedente esperienza
Commissariale – si legge in uno stralcio della lettera – si è aggiunta l’inattuabilità dei progetti allora predisposti che risultano ormai superati sul piano tecnico, sanitario ed economico, risalendo a soluzioni di circa 20 anni addietro (fondi riqualificazione Ospedale di Locri risalenti al 2004 e per la costruzione dei nuovi ospedali della Sibaritide, di Gioia Tauro e di Vibo Valentia al 2007)».

Bisogna aggiornare, ma non si può azzerare – argomenta il presidente – perché si allungherebbero i tempi e si rischierebbero contenziosi. «Non meno importante, rispetto alla realizzazione dei nuovi ospedali che erano stati previsti nella pregressa emergenza, è la necessità di procedere rapidamente anche alla tempestiva attuazione della sostituzione, date le criticità che presentano, di alcuni plessi esistenti, già finanziati con fondi INAIL da oltre 10 anni, di cui in molti casi non sono state avviate le necessarie procedure preliminari. Quanto sopra – prosegue la lettera – rende evidente come rispetto all’attuale contesto esigenziale, il vigente quadro normativo non consente di perseguire utilmente le priorità di interesse pubblico nel settore delle strutture sanitarie regionali, per cui si rende assolutamente necessario avvalersi di misure eccezionali per superare le oggettive criticità, colmando quindi una carenza sanitaria non più sostenibile».

Non si può insomma portare a termine i lavori in corso e pur finanziati senza ricorrere a misure eccezionali e derogare alle norme ordinarie. «Servono poteri di Protezione civile per procedere più rapidamente con gli adempimenti previsti, è quello che ho chiesto al governo – spiegava Occhiuto al nostro giornale nelle scorse settimane – E questo per i tre ospedali più il Policlinico universitario di Cosenza e una parte dell’ospedale di Reggio».

L’attesa per l’uscita dal commissariamento

La dichiarazione dello stato d’emergenza per gli ospedali non è l’unica cosa che Occhiuto aspettava dal governo in queste settimane. C’è anche l’attesa uscita dal commissariamento, che negli emendamenti ritirati viaggiava a braccetto con il provvedimento adottato ieri. «Ho avuto rassicurazioni dal governo in tal senso» anticipava Occhiuto al nostro giornale.
Nei fatti, quindi, lo stato d’emergenza era nell’aria, caldeggiato e ‘spoilerato’ dallo stesso Occhiuto. Il Pd calabrese va comunque all’attacco. Con il provvedimento, tuona, «il governo smentisce il commissario alla Sanità».

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