Il genoma di un bambino italiano di 17.000 anni fa

  • Postato il 13 ottobre 2024
  • Di Focus.it
  • 1 Visualizzazioni
Uno studio condotto da università italiane e tedesche e pubblicato su Nature Communications ha analizzato il DNA ritrovato sui resti di un bambino vissuto in Puglia 17.000 anni fa, scoperti nella Grotta delle Mura (Monopoli) nel 1998. Le tecniche moderne hanno permesso di conoscere in dettaglio la vita e la morte del piccolo, deceduto ad appena 16 mesi e mezzo di età probabilmente per una malattia cardiaca congenita. Si tratta del genoma più antico rinvenuto in Italia fino ad ora.. L'aspetto fisico. Il piccolo, che al momento della morte era lungo 82 centimetri, aveva gli occhi azzurri e la pelle più scura di quella degli europei moderni. Le condizioni climatiche della grotta hanno permesso alle ossa del bambino di conservarsi in buono stato, consentendo ai ricercatori di recuperare circa il 75% del genoma.. La datazione al radiocarbonio, un metodo basato sulla misura della quantità residua di atomi di carbonio 14 in un materiale organico, ha collocato lo scheletro tra i 17.320 e i 16.910 anni fa, quando il Pianeta stava uscendo dall'ultima glaciazione e il clima iniziava a riscaldarsi.. Un cuore malato. Dall'analisi genomica è emerso invece che il bambino soffriva di una cardiomiopatia ipertrofica ereditaria, una malattia che fa ingrossare il muscolo cardiaco e può portare alla morte in giovane età. I genitori del bambino erano familiari stretti, probabilmente cugini di primo grado. Come la maggior parte dei cacciatori-raccoglitori, era intollerante al lattosio: solo con l'avvento dell'agricoltura e la domesticazione animale questa intolleranza divenne meno comune.. Gestazione e parto. Dallo studio dei denti emergono difficoltà prima e dopo il parto – forse dovute alla malattia cardiaca del bambino, forse a una malnutrizione della madre durante la gravidanza. Gli isotopi suggeriscono inoltre che la madre non si sarebbe mossa mentre era incinta, ma sarebbe rimasta nello stesso luogo, vivendo in una comunità unita. Una frattura nella clavicola del piccolo ci dice che, forse, anche il parto stesso fu difficoltoso.. UN POUTPOURRI DI TRATTI GENETICI. Il genoma del bambino pugliese è un potpourri di tratti genetici di diversi gruppi di cacciatori-raccoglitori europei, e rappresenta un'importante testimonianza della composizione della popolazione nell'Italia meridionale durante il Paleolitico Superiore (40.000 – 10.000 anni fa).. In particolare, mostra una diffusione precoce delle caratteristiche genetiche di quello che è stato definito come il tipo villabruniano, identificato sulla base di alcuni reperti rinvenuti a Villabruna, nel bellunese. È una conferma del ricambio di popolazione avvenuto nella nostra penisola attorno a 14.500 anni fa, sulla spinta di un'ondata migratoria proveniente dall'area Mar Nero, e di una riduzione della variabilità genetica tra l'Italia settentrionale e quella meridionale..
Autore
Focus.it

Potrebbero anche piacerti