Il generale Camporini avverte: “Pensare che non ci attaccheranno mai è una visione ottimistica”
- Postato il 18 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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“Ci vorranno anni per adeguare il nostro sistema difensivo, non solo investimenti. E anche volontà politica. Ma al momento maggioranza e opposizione non mi sembrano così convinte”. Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera, il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica. “Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione – aggiunge -, abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque. Penso che giustamente il responsabile della Difesa nazionale debba dire apertamente quali sono le criticità e le necessità da colmare. È inutile nascondersi, lo scenario è quello descritto. Ci siamo concentrati sul peacekeeping – spiega ancora Camporini -, come se le difese nazionali e della Nato non fossero più necessarie. Da tre anni almeno tutto è cambiato. Siamo coinvolti, abbiamo doveri d’intervento nei confronti degli alleati, ma organici insufficienti. E Trump ha dato la mazzata finale: sta evaporando la copertura Usa fornita finora, magari anche controvoglia”.
“L’Esercito è sotto organico – va avanti -: ha 95 mila uomini e donne, un terzo dei quali con compiti logistici-addestrativi. Ne restano circa 60 mila ma che in caso di combattimento dovrebbero ruotare almeno su base quattro o cinque per poter usufruire di periodi di riposo e addestramento: quindi diciamo circa 12-15 mila soldati al fronte per volta. I russi ne hanno 600 mila. I britannici, accreditati come i più pronti a scendere in campo, sono 70 mila. Abbiamo 200 carri Ariete – afferma Camporini -, obsoleti e non adeguati alle guerre di oggi. Solo il 10% è efficiente. I Panther progettati con la tedesca Rheinmetall saranno disponibili negli anni Trenta. L’Aeronautica è messa meglio, ma servono più Eurofighter ed F35: per fabbricarli ci vogliono anni. La Marina ha una flotta di tutto rispetto con problemi di organico: stare in mare per mesi lontani dalla famiglia scoraggia molti. E poi mancano le munizioni: va incrementata la produzione”.
“I russi hanno spostato in Cirenaica la base aerea e navale sfrattata dalla Siria – conclude – Ce li abbiamo davanti, siamo a portata dei bombardieri Sukhoi. Pensare che non ci attaccheranno mai è una visione ottimistica, invece un soldato deve pianificare tutto in previsione dello scenario peggiore”.
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