Il figlio muore nelle cascate sull’Appennino, il padre si toglie la vita poche ore dopo

  • Postato il 9 luglio 2025
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Dopo aver saputo che il figlio Fabio era morto, cadendo sulle rocce di un torrente sull’Appennino tra Modena e Bologna, il padre Aurelio si è tolto la vita. Nel tardo pomeriggio dell’8 luglio, il 36enne Fabio Marchioni, noto albergatore di Sestola (Modena), a due passi dal Monte Cimone, è morto dopo essere precipitato sulle cascate del torrente Dardagna. Un episodio di cui non è chiara la dinamica, ma per il quale prevale l’ipotesi dell’incidente. A trovarlo, alcuni turisti che hanno avvisato i soccorritori; alcuni di loro avrebbero riferito di averlo visto cadere. Ma il giovane è morto sul colpo e inutili sono stati i tentativi di rianimarlo da parte del 118.

Il padre Aurelio, 68enne, anche lui gestore dell’albergo di famiglia da generazioni, l’Hotel del Corso in centro a Sestola, si sarebbe ucciso, poco dopo, per il dolore. Ieri sera non ha fatto ritorno a casa e il suo corpo l’hanno recuperato i Vigili del fuoco questa mattina all’alba, poco dopo le 5.30. Il 68enne si sarebbe buttato da un ponte a poca distanza dal luogo dove è stato trovato morto il figlio.

Per gli accertamenti procedono i carabinieri, che stanno sentendo testimoni e ricostruendo il contesto di quello che ha avvenuto. La tragedia ha profondamente scosso la comunità sull’Appennino dove la famiglia era molto conosciuta. La madre di Fabio, moglie di Aurelio, insieme a un altro figlio, residente in un’altra città. Dalle prime informazioni il 36enne era solito andare a camminare in quel luogo, dove c’è uno specchio d’acqua e dove, anche con gli amici, andava a rinfrescarsi. Ieri potrebbe essere scivolato su una roccia. Il genitore aveva vissuto altri drammi in famiglia, diversi anni fa, quando morì un’altra figlia, da piccola.

Il Comune di Sestola, in segno di lutto, ha rinviato alcuni eventi programmati per domani, per venerdì 11 e per sabato 12 luglio. “Ci stringiamo al dolore della famiglia e dei cari, certi della comprensione di tutti”, scrive il sindaco Fabio Magnani.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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Il Fatto Quotidiano

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