Il figlio di Totò Riina: “Mio padre non ordinò l’omicidio di Falcone. Fu arrestato perché dava fastidio”

  • Postato il 19 settembre 2025
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“Mio padre non ha mai ordinato l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo. Giovanni Falcone, quando l’hanno ammazzato, non dava più fastidio alla mafia o a Totò Riina, ma ad altri dietro le quinte. L’antimafia è un carrozzone composto da gente che ha bisogno di stare sotto i riflettori e a dimostrarlo sono i casi della giudice Silvana Saguto e dell’imprenditore Antonello Montante, finti antimafiosi di facciata”. A dirlo è Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò Riina, intervistato dal podcast Lo Sperone. Il figlio di Riina, che ha scontato una condanna a otto anni per associazione mafiosa e oggi vive di nuovo nel paese d’origine, non è nuovo a simili dichiarazioni. In passato, in un libro, aveva descritto il padre come “un uomo serio e onesto”.

“Non l’ho mai visto compiere un atto di violenza o tornare a casa con una pistola in mano e sporco di sangue – ha detto – è stato arrestato perché dava fastidio, così come a un certo punto hanno dato fastidio Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro, perché erano malati e non servivano più a quelli che detenevano veramente il denaro della mafia”. Durissima la replica del presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici: “Non sentivamo il bisogno di ascoltare le opinioni del figlio di Totò Riina, convinto di spiegarci che uomo buono era suo padre. Non offenda la nostra terra. Mi chiedo che tipo di informazione sia quella che cerca di accreditare verità sconfessate dai tribunali in nome del popolo italiano”.

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Blitz

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