“Il farmaco Finasteride utilizzato per la calvizie può causare pensieri suicidi”: l’allarme dell’Agenzia Europea del Farmaco e il parere dell’esperto

  • Postato il 15 maggio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È stato riconosciuto il possibile legame tra l’uso del farmaco Finasteride, utilizzato in particolare per curare la calvizie, e l’insorgenza di depressione, ansia e pensieri suicidari. L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha infatti aggiornato le informazioni di sicurezza sulla finasteride, uno dei medicinali più diffusi per trattare la calvizie maschile (alopecia androgenetica) e i problemi alla prostata (iperplasia prostatica benigna). Dopo un’approfondita revisione, il comitato per la farmacovigilanza dell’EMA ha riconosciuto il possibile legame tra l’uso del farmaco e l’insorgenza di depressione, ansia e pensieri suicidari, in particolare tra i giovani uomini che assumono la formulazione a 1 mg. “I dati disponibili suggeriscono che i disturbi dell’umore possano comparire anche in soggetti senza precedenti clinici”, si legge nel documento ufficiale dell’agenzia europea. In particolare, le autorità sanitarie hanno registrato 313 casi sospetti di pensieri suicidari collegati all’uso di finasteride e 13 legati a un altro farmaco il Dutasteride, impiegato sempre per lo stesso problema. Alcuni pazienti, soprattutto giovani uomini che la assumevano per la perdita dei capelli, hanno riferito cambiamenti dell’umore improvvisi, apatia, depressione e pensieri autolesionistici, talvolta anche persistenti dopo la sospensione del farmaco (condizione nota come Post-Finasteride Syndrome).

Il nuovo “bugiardino”- A seguito quindi dell’analisi, l’EMA ha disposto l’aggiornamento del foglietto illustrativo (“bugiardino”) e dell’etichettatura dei prodotti contenenti finasteride, che dovranno riportare chiaramente i rischi legati alla salute mentale. In aggiunta, sarà inserita una scheda informativa per il paziente all’interno di ogni confezione di finasteride da 1 mg, con un linguaggio semplice e diretto, per spiegare quali sintomi monitorare e quando rivolgersi al medico.

La misura è stata presa anche in considerazione delle segnalazioni ricevute da altri enti regolatori, come l’MHRA del Regno Unito e Health Canada, che da tempo raccolgono casi di depressione e ideazione suicidaria legati alla finasteride.

Sintomi da non ignorare- I pazienti che assumono finasteride – spesso giovani e in buona salute – sono invitati a fare attenzione a segnali come:

• calo dell’umore o apatia persistente,

• ansia immotivata,

• pensieri negativi o autolesionistici,

• disfunzioni sessuali improvvise.

In caso di sintomi simili, l’EMA consiglia di interrompere il trattamento e consultare immediatamente il medico.

Il parere dell’esperto: una scelta consapevole- Il nuovo intervento dell’EMA non vieta l’uso del farmaco, ma invita medici, farmacisti e pazienti a una valutazione attenta del rapporto rischio-beneficio, in particolare per chi assume finasteride per motivi estetici. “Essere informati è il primo strumento per una cura sicura”, sottolinea l’agenzia. “La notizia non coglie di sorpresa noi dermatologi, visto che su questo fronte siamo già in allerta da più di dieci anni – spiega al FattoQuotidiano.it il professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis -. Già nel 2012 l’Aifa aveva inviato un ‘altert’ su questo problema. In seguito, nel 2020 sono apparsi i primi dati importanti accolti dalla farmacovigilanza europea sull’uso di questo farmaco e l’associazione con pensieri suicidi. Fino ad arrivare a oggi, con l’Ema che ha deciso che venga indicato nel foglietto illustrativo del farmaco che esiste questo rischio”.

Questa decisione arriva come conseguenza di alcune centinaia di segnalazioni e quindi attraverso un approccio “osservazionale”. In altre parole, non conosciamo ancora “il meccanismo fisiologico, di causa-effetto, che il farmaco produce nei pazienti che lo assumono e che hanno dichiarato di avvertire sintomi depressivi, ansia e pensieri suicidari”.

Che cosa cambia nell’approccio terapeutico- A un paziente che voglia curarsi un’alopecia con la finasteride e nutre il timore di avvertire questi gravi sintomi, il medico cosa deve rispondere? “Non si devono mai banalizzare le indicazioni relative agli effetti collaterali e nemmeno enfatizzarle – continua l’esperto -. Con equilibrio e osservazione attenta del paziente va somministrata la terapia fornendo le giuste informazioni”. Spesso succede anche che la conoscenza e l’ampia diffusione di notizie come queste possano provocare una suggestione, un condizionamento nel paziente che va ben verificato. “Se una persona mi comunica che da un po’ di tempo che assume la finasteride ha desiderio di farla finita, è naturalmente mio dovere allertarmi e verificare con lei cosa sta succedendo, – continua Di Pietro – nella sua vita e prendere quindi le giuste decisioni, caso per caso”.

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Il Fatto Quotidiano

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