Il dress code a scuola, solo 1 su 5 ha totale libertà di scelta. Le restrizioni colpiscono soprattutto le ragazze
- Postato il 17 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Con l’inizio del nuovo anno scolastico, torna l’eterna questione del “dress code” a scuola. Gonne corte, addomi scoperti, cappelli indossati in aula, unghie esageratamente lunghe o scarpe con zeppe: i dirigenti cercano di mettere ordine diffondendo circolari e, in alcuni casi, veri e propri depliant illustrativi per chiarire cosa non è consentito. Secondo un sondaggio di Skuola.net condotto su quasi 3mila studenti, circa 3 ragazzi su 10 devono scegliere con attenzione i propri abiti per evitare richiami o sanzioni. Un ulteriore 55% riceve raccomandazioni esplicite a presentarsi con un abbigliamento “adeguato”, mentre solo 1 su 5 ha totale libertà di scelta. Le restrizioni colpiscono soprattutto le ragazze: tra i divieti più frequenti compaiono top troppo corti, spalle e pance scoperte, scollature generose, gonne o pantaloni troppo corti, oltre ai jeans strappati. Non mancano regole contro cappelli e cappucci durante le lezioni. Alcuni istituti usano formule vaghe, vietando abiti considerati “sgarbati” o capaci di “distrarre”. Il regolamento si estende anche ad accessori e aspetto personale: molte scuole vietano unghie finte, trucchi vistosi, capelli dai colori eccentrici, piercing multipli o accessori ingombranti; in alcuni casi viene consigliato di legare i capelli molto lunghi. Per i ragazzi, invece, l’attenzione ricade soprattutto sulla barba, che non deve essere lunga, trascurata o sagomata in forme particolari. Circa 1 scuola su 5 include almeno una di queste prescrizioni nel proprio regolamento.
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