“Il dossier su Emanuela Orlandi nell’Archivio Segreto Vaticano? Io ho visto un fascicolo, ecco cosa contiene”: parla monsignor Sergio Pagano
- Postato il 5 novembre 2025
- Crime
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Io in verità all’Archivio Segreto Vaticano ho visto solo un fascicolo che conteneva soltanto ritagli di giornale. Non c’è nulla di più in Archivio, nient’altro”: sono le parole di monsignor Sergio Pagano, sulla possibile esistenza di un dossier in Vaticano con informazioni riservatissime sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. La parole di Pagano sopraggiungono a pochi giorni dall’appello della avvocata della famiglia Orlandi Laura Sgrò che ha chiesto alla commissione parlamentare di inchiesta di richiedere il dossier sulla cittadina vaticana scomparsa al fine dei lavori della bicamerale.
Le dichiarazioni di Pagano
Il prelato è stato dal 1997 fino al 2024 Prefetto dell’ex Archivio Segreto Vaticano dove ha lavorato per oltre quarant’anni. Pagano è stato intervistato a Londra, all’Istituto Italiano di Cultura, dal giornalista e scrittore Massimo Franco, con cui proprio su quell’archivio (cambiato da Papa Francesco in “Archivio apostolico Vaticano”) ha scritto il libro “Secretum”. “Poi – ha aggiunto Pagano sempre sull’oscura vicenda della cittadina vaticana di 15 anni sparita nel nulla nel 1983 – si è saputo che il procuratore Diddi (Alessandri, ndr) avrebbe trovato delle carte sulle vicende. Ma quelle carte non erano da me. E non sono uscite, per cui penso che non siano mai esistite… Non è mai stata trovata una prova ed è rimasta la favola” aggiunge Pagano, rivendicando di “avere sempre aperto tutto” durante il proprio mandato. Anche se, dice “forse in Archivio l’aria sta cambiando, ed era un’aria che non mi piaceva”. Ragione per cui ha alla fine accettato di scrivere “Secretum” con Franco, offrendo una rilettura inedita e spiazzante di alcuni passaggi storici fondamentali.
Le parole di Diddi
Eppure, circa un anno fa (come accennato anche da Pagano) la conferma dell’esistenza del fascicolo su Emanuela Orlandi è arrivata dal Vaticano stesso, attraverso le parole del promotore di giustizia Alessandro Diddi. “Esiste e contiene informazioni riservatissime”, aveva detto Diddi pubblicamente. Il promotore di giustizia del Vaticano del fascicolo su Emanuela, aveva parlato a margine della presentazione del libro “Il trono e l’Altare. Guerra in Vaticano”. “Il contenuto è riservato”, ha detto in quell’occasione. Qualora esistesse, si tratterebbe con ogni probabilità del fascicolo a cui ha sempre fatto riferimento il fratello di Emanuela Pietro Orlandi, nonostante le autorità vaticane abbiano sempre smentito l’esistenza dello stesso. Che il contenuto sia importante lo disse a Pietro Orlandi l’allora maggiordomo del Papa, oggi scomparso, Paolo Gabriele: “Mi disse che il capo della gendarmeria Domenico Giani era furioso e che sarebbe stata una tragedia se quel dossier fosse finito in mano ai media”, ha dichiarato Pietro Orlandi in una recente intervista. In Vaticano hanno sempre negato l’esistenza del dossier.
La rivelazione di Gabriele
Che ci fosse questo fascicolo il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi l’ha sempre detto a gran voce. “Quando nel 2011 andai da Monsignor Georg Gänswein, segretario di Papa Ratzinger, lui stesso mi disse che avrebbe chiesto a Domenico Giani (allora capo della gendarmeria in Vaticano, ndr) di cercare tutto quello che c’è in vaticano su Emanuela e da lì è nato questo dossier. La conferma la ebbi da Paolo Gabriele. Nel 2017 feci richiesta di accesso agli atti con l’avvocato Laura Sgrò ma ci fu negato, ci era stato detto: non esiste nessun dossier”: aveva spiegato in una sua intervista a FqMagazine di qualche tempo fa. Il maggiordomo del Papa (protagonista del processo sul primo Vatileaks) qualche anno prima di morire disse al fratello di Emanuela Pietro Orlandi di aver visto un dossier intitolato “Rapporto Emanuela Orlandi” sulla scrivania di Benedetto XVI, ma di non essere riuscito a fotocopiarlo assieme agli altri documenti. Gabriele, lo ricordiamo, fu arrestato nel 2012 nel corso della fuga di documenti riservati del Vaticano, Vatileaks 1. Quando la gendarmeria vaticana rinvenne i documenti nella sua abitazione,Gabriele dichiarò di aver agito “Per un bene superiore, per denunciare la corruzione nella Chiesa”.
Padre Georg
“Nel 2011, Padre Georg aveva anche dichiarato di voler affidare un’indagine al capo della Gendarmeria vaticana Domenico Giani sulla vicenda di Emanuela”, le parole sono sempre quelle di Pietro Orlandi. Padre Georg ha negato tutto questo nel suo libro “Nient’altro che la Verità”, uscito subito dopo la morte di Ratzinger. L’ex segretario di Benedetto XVI lo ha nuovamente negato nell’aprile del 2023 quando, ospite del programma Verissimo su Canale 5 ha detto: “Io non ho mai avuto un dossier su Emanuela Orlandi. Io non credo che si trovi qualcosa di nuovo su questo caso”.
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