Il dl Sicurezza è legge, ecco tutte le novità
- Postato il 5 giugno 2025
- Di Panorama
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Da ieri il Decreto Legge “Sicurezza” è legge. Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione, il Senato ha dato il via libera definitivo al provvedimento dopo l’approvazione alla Camera avvenuta lo scorso 29 maggio. Un pacchetto di misure che, attraverso 39 articoli, introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti, con l’obiettivo di rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e delle forze dell’ordine.
La premier Giorgia Meloni lo ha definito «un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini», il decreto, fortemente voluto dal governo, rappresenta un significativo intervento in materia di sicurezza pubblica, con misure che spaziano dalla lotta all’occupazione abusiva di immobili al pacchetto di tutele per le forze dell’ordine.
Tra le novità più rilevanti figura certamente la trasformazione del blocco stradale da illecito amministrativo a reato penale. Chi impedisce la libera circolazione su strada o ferrovia rischia fino a un mese di reclusione o una multa fino a trecento euro, mentre se il blocco è organizzato da più persone riunite la pena sale da sei mesi a due anni; una misura che mira a garantire la mobilità dei cittadini. Non saranno felici i vari “attivisti climatici”, che avevano fatto assurgere il blocco delle strade a massima espressione di protesta, con l’unico risultato di farsi odiare dalla maggior parte dei normali cittadini.
Particolare attenzione è stata dedicata anche al contrasto delle occupazioni abusive di immobili, con l’introduzione di un nuovo reato punito con la reclusione da due a sette anni, Ilaria Salis avvisata. Battute a parte, la norma prevede aggravanti specifiche se l’occupazione avviene contro persone anziane o inferme, oppure su edifici pubblici. L’aspetto più importante è la possibilità per la polizia giudiziaria di disporre il rilascio immediato dell’immobile anche senza mandato del giudice, accelerando in questo modo la reintegrazione nel possesso dell’immobile occupato, soprattutto quando si tratta dell’unica abitazione effettiva di chi denuncia.
Sul fronte della sicurezza urbana, il decreto introduce un’aggravante comune per i delitti commessi all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane, o all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri. Una misura che risponde alla crescente preoccupazione per la sicurezza nei luoghi di transito pubblico, tutelando i milioni di cittadini che ogni giorno utilizzano i mezzi di trasporto, soprattutto nelle grandi città.
Significativo anche l’intervento a protezione delle fasce più vulnerabili, con il rafforzamento degli strumenti di deterrenza e repressione delle truffe agli anziani. Il nuovo reato di truffa aggravata prevede pene da due a sei anni e multa da 700 a 3mila euro, con possibilità di arresto in flagranza. Una risposta concreta a un fenomeno in crescita che colpisce una delle categorie più fragili della popolazione.
Il decreto introduce inoltre importanti tutele per le forze dell’ordine. Lo Stato coprirà le spese legali fino a diecimila euro per ogni fase del processo per poliziotti, vigili del fuoco e militari indagati per fatti legati al servizio. Una misura che finalmente riconosce il valore del lavoro quotidiano degli agenti e ne rafforza l’operatività. Sul piano tecnologico, è previsto un investimento di oltre 20 milioni di euro in tre anni per dotare le forze di polizia di bodycam e sistemi di videosorveglianza da utilizzare nei servizi di ordine pubblico e nel controllo del territorio, oltre che per avere una fonte di prove in caso di processi.
In materia di contrasto al terrorismo, il decreto introduce il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punito con reclusione da 2 a 6 anni, e la diffusione online di istruzioni per atti violenti o sabotaggi. Misure che si inseriscono nel quadro più ampio della lotta al terrorismo internazionale e alla radicalizzazione.
Il decreto interviene anche su altri fronti: dalla stretta sulla cannabis light, rendendone illegali lavorazione e commercio indipendentemente dal contenuto di Thc, alle modifiche sulla detenzione delle madri con bambini piccoli. Viene inoltre esteso da 3 a 10 anni il termine per revocare la cittadinanza a chi viene condannato per terrorismo e introdotto il reato di «rivolta all’interno di istituto penitenziario».
Infine, uno dei reati che maggiormente ha indignato la sinistra nostrana, è quello di danneggiamento durante una manifestazione. Chi danneggia beni pubblici o privati durante una protesta, anche senza violenza diretta, rischia pene da 18 mesi a cinque anni di reclusione e multe fino a 15.000 euro.
Com’era ovvio aspettarsi, dalle opposizioni non sono mancate le critiche a questo e agli altri provvedimenti del dl. Durante la votazione finale in Senato, i senatori della sinistra hanno protestato sedendosi a terra davanti ai banchi del governo con cartelli «denunciateci tutti» e «vergogna», definendo il decreto una «svolta autoritaria».
L’obiettivo del governo è però chiaro: garantire maggiore sicurezza e protezione per i cittadini.