Il danese Pedersen ha vinto in volata la terza tappa del Giro d’Italia e si è ripreso la maglia rosa
- Postato il 11 maggio 2025
- Sport
- Di Blitz
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Mads Pedersen ha concesso il bis sul traguardo di Valona. Dopo aver vinto la tappa inaugurale a Tirana, il danese ha vinto la volata di Valona, terza tappa del Giro d’Italia; l’ultima frazione in terra albanese prima del trasferimento nella Penisola. Il danese, 29 anni, alfiere del team statunitense Lidl-Trek, si è ripreso la maglia rosa imponendosi con una straordinaria potenza. Ora può contare su 9” di vantaggio sull’ormai ex leader della classifica, Primoz Roglic.
GARA MOVIMENTATA AL GIRO

La Valona-Valona, terza e ultima tappa in Albania di 160 km con 2.800 metri di dislivello, è stata più movimentata del previsto. Partenza ufficiale alle 13.31, subito 4 attaccanti e poi sei. Mark Donovan vince il primo GPM di Sakelles al km 65. Situazione immutata a 50 km dal traguardo. Al comando restano in cinque tra cui due italiani: Germani e Tonelli. Il momento chiave e’ la salita di Qatfa e Lloggarase (10,5 km al 7,4% e punte al 14%, seconda categoria, scollinamento a quota 1.030). Il gruppo lima il gap sgretolandosi. Fortunato passa per primo sulla Qafa, secondo Pello Bilbao e i due battistrada si lanciano nella discesa tecnica verso il mare di Valona (canale d’Otranto).
UNA CAPRA TRA I CICLISTI
E ‘ successo anche questo. Passato il gruppo (ma non del tutto) una capra si è staccata dal suo gregge (che pascolava nel prato a bordo strada), ha scartato la sicurezza e colpito il neozelandese Dion Smith . Il corridore è riuscito ad attutire il colpo senza cadere continuando a pedalare a 60 km/h. Tragedia sfiorata. Bravo Smith a rallentare senza farsi travolgere dai colleghi alle sue spalle
ULTIMI CHILOMETRI
E’ bagarre sul lungomare. Gruppo compatto. Tensione alle stelle. Velocità molto elevata per evitare “fagianate”. Si preparano i “treni”. Rettilineo finale di 1.200 metri. Spallate per prendere la ruota di Pedersen, cioè il super favorito deciso a concedere il bis. Dopo Tirana, l’uomo-jet ripete la volata lunga ed esplosiva. Pilotato da una squadra attenta, esce dalla mischia ai 150 metri, si ingobbisce in uno sforzo titanico e fulmina negli ultimi metri Strong ( secondo) e Aular ( terzo). Sei italiani nella top ten.
ORDINE DI ARRIVO
1. Pedersen in 3h49’.47, 2. Strong, 3 Aular, 4. Rivera, 5. Zambanini , 6. Oldani, 7. Vendrame, 8. Marcellusi, 9. Fiorelli, 10. Scaroni.
CLASSIFICA GENERALE DEL GIRO
1. Pedersen, 2. Roglic (+0.09), 3. Vacek (+0.14), 4. McNulty (+0.21), 5. Ayuso (+0.25), 6. Del Toro (+0.26), 7. Max Poole (+0.33), 8. Tiberi (+0.34), 9. Storer (+0.36), 10. Pellizzari (+0.40).
BILANCIO DELE TAPPE IN ALBANIA
Tutti soddisfatti, organizzatori e premier Edi Rama (in sella dal 2013). I primi perché appagati dai riscontri sportivi e di partecipazione popolare; il secondo perché si aspetta da questo investimento, diffuso in 200 Paesi, una buona risposta turistica. Mezzo mondo ha potuto vedere la modernizzazione di una Albania che sta andando, con passo spedito, alla ricerca del tempo perduto. Il Paese bagnato da due mari (Adriatico e Ionio) e attraversato al suo interno dalle Alpi Albanesi, ha preparato una offerta turistica che il Giro d’Italia ha rimarcato fugando dubbi e pregiudizi. Parliamo di un Paese che è indipendente dall’Impero ottomano dal 1912 e che nel 1995 fa parte dell’Onu. Oggi è ufficialmente candidata per l’adesione alla UE.E le impressioni positive sono state raccolte prima di tutto dalle 23 nazioni rappresentate nella Corsa Rosa.
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