Il Consiglio di Stato boccia i limiti dei comuni contro gli affitti brevi. “Non possono essere vietati”
- Postato il 18 aprile 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
“L’attività di locazione di immobili, anche a finalità turistica, che sia esercitata in forma non imprenditoriale, non è soggetto a poteri prescrittivi e inibitori della pubblica amministrazione”. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato (il massimo organo di giustizia amministrativa, ndr), con la sentenza 2928/2025, che boccia una sentenza del Tar della Lombardia, sezione distaccata di Brescia, che aveva “erroneamente riconosciuto al Comune di vietare la stipula di contratti di locazione a finalità turistica”.
La vicenda trae origine dal ricorso della proprietaria di un’immobile a Sirmione, sul lago di Garda, che si era vista inibire l’esercizio dell’attività di locazione turistica. E rappresenta un duro colpo per le amministrazioni che stanno provando a regolare il fenomeno degli affetti brevi. Diversi passaggi della sentenza, sottolineano infatti che le locazioni turistiche non sono equiparabili alle strutture ricettive. Di conseguenza, l’amministrazione non può “vietare l’esercizio della libertà contrattuale della ricorrente – scrive la quinta sezione del Consiglio di Stato – in particolare quella di concludere contratti di locazione con finalità turistica, aventi ad oggetto i suoi immobili”.
“Da un prima lettura si vede che in realtà è una sentenza che niente a che vedere né con la situazione di Bologna, né con la situazione di Firenze, perché è una sentenza basata su una legge regionale che è una legge regionale differente”, ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro. “Noi sappiamo che ad oggi abbiamo una legge regionale che ci permette di andare a fare tutta una serie di regolamentazioni, poi vedremo come andranno avanti anche i ricorsi che ci sono stati – ha aggiunto – Ma non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, continueremo a andare avanti”.
Molte città, anche all’estero, da New York ad Amsterdam, hanno introdotto limiti al proliferare degli affitti a fini turistici stile Airbnb che rendono difficile trovare abitazione a prezzi ragionevoli per chi vuole risiedere nei centri coinvolti dal fenomeno. Le disposizioni delle amministrazioni locali derivano anche da una sostanziale assenza di normazione da parte del governo. “Sul tema degli affitti brevi questo governo non fa un tubo e rifiuta di affrontare le questioni”, ha ripetuto solo due giorni fa il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
“Sugli affitti brevi noi siamo l’unico governo che ci ha messo la testa e che ha regolamentato un settore che non è un problema di oggi”, ma “nessuno se n’è occupato: ci sarà una nuova norma nazionale oltre a quella del Cin”, dice invece Daniela Santanché, ministra del Turismo.
L'articolo Il Consiglio di Stato boccia i limiti dei comuni contro gli affitti brevi. “Non possono essere vietati” proviene da Il Fatto Quotidiano.