Il commissariamento della FISIP: le implicazioni legali e sportive a ridosso di Milano Cortina 2026, il parere dell'avvocato

  • Postato il 23 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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“Abbiamo cercato fino all’ultimo di soprassedere, proprio in vista dei prossimi giochi Paraolimpici Invernali, nella convinzione che la situazione potesse essere gestita senza interventi traumatici, così da garantire serenità, certezza e continuità all’attività federale e della preparazione degli atleti Azzurri. Purtroppo, con il passare del tempo, ci siamo resi conto che le criticità emerse erano più profonde di quanto inizialmente ritenuto…”.

Queste le dichiarazioni rese dal Presidente del Comitato Paralimpico Italiano con le quali ha spiegato i motivi per cui in data 15 dicembre u.s. è stato disposto il commissariamento della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici (FISIP). La decisione adottata dal CIP rappresenta un passaggio di straordinaria rilevanza istituzionale, non solo sul piano sportivo ma anche sotto il profilo giuridico e disciplinare, soprattutto in vista dei Giochi Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

La decisione e che cos’è il commissariamento

Il Commissariamento è una misura straordinaria di amministrazione prevista dall’ordinamento sportivo per far fronte a situazioni di grave criticità gestionale.

In particolare, nel caso in esame, il CIP ha ritenuto compromessi i presupposti di ordinato funzionamento degli organi federali. L’intervento è volto quindi a salvaguardare la regolarità del funzionamento della Federazione e in particolare la continuità dell’attività sportiva e la credibilità dell’ente nei rapporti con il movimento paralimpico internazionale.

Le ragioni e l’inchiesta

Il fondamento della decisione adottata è una inchiesta che ha coinvolto il Presidente della FISIP Paolo Tavian, le accuse mosse dalla Procura Federale si sostanziano in presunte violazioni gravi dei principi di lealtà e correttezza, con particolare attenzione su vicende di discriminazione che sarebbero avvenute all’interno della segreteria della Federazione.

Alla base del provvedimento vi è non solo la vicenda che vede coinvolto il Presidente Paolo Tavian, ma anche una richiesta di intervento formale inoltrata al CIP dal Collegio dei revisori dei Conti.

Una situazione di grave criticità pertanto, che ha costretto gli organi decisionali del CIP a ritenere inevitabile un intervento risolutore, pur consapevoli della delicatezza della scelta.

Profili disciplinari e responsabilità individuali

Sul piano disciplinare, il commissariamento non estingue né sospende eventuali procedimenti pendenti a carico dei dirigenti federali.

Le indagini avviate dalla Procura Federale infatti proseguono secondo le regole dell’ordinamento sportivo, con la possibilità di sfociare in sanzioni personali di carattere disciplinare.

È un punto centrale della vicenda poiché l’eventuale accertamento di responsabilità individuali resta distinto dalla gestione commissariale, che non ha lo scopo di assolvere o condannare, ma di ristabilire condizioni di legalità e funzionalità dell’ente.

Impatto sugli atleti e sull’attività sportiva

Dal punto di vista sportivo, la scelta del CIP mira a ridurre al minimo le ricadute negative sugli atleti. In un momento cruciale del ciclo paralimpico, la stabilità organizzativa diventa elemento essenziale per garantire programmi di allenamento e selezione trasparenti, assicurare il corretto utilizzo delle risorse economiche e mantenere rapporti lineari con allenatori, tecnici e società affiliate.

Il commissario quindi subentra con pieni poteri di gestione ordinaria, evitando vuoti decisionali che potrebbero compromettere la preparazione degli Azzurri a pochi mesi dall’appuntamento paralimpico.

Rischi reputazionali e reputazionali

Non va sottovalutato peraltro il profilo reputazionale in quanto eventuali disfunzioni interne alla Federazione avrebbero potuto riflettersi negativamente sull’immagine del movimento paralimpico italiano e quindi sui rapporti con il Comitato Paralimpico Internazionale e sull’organizzazione complessiva dei Giochi.

In questo senso, il commissariamento appare come una scelta di responsabilità istituzionale, volta a dimostrare la capacità del sistema sportivo di autocorreggersi prima che le criticità diventino strutturali o di dominio internazionale.

In conclusione, in vista di Milano Cortina 2026, il commissariamento non è soltanto una risposta a una grave situazione di crisi interna alla FISIP, ma un segnale chiaro: la tutela degli atleti, della legalità, dell’interesse pubblico sportivo e dell’immagine dello sport sono aspetti qualificanti che devono essere salvaguardati al di là di ogni altra considerazione.

Autore
Virgilio.it

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