Il Comitato Territoriale: “Raddoppio ferroviario in sede possibile, guardate la Toscana. E il Ponente resta al palo”

  • Postato il 17 settembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Finalmente il raddoppio in sede della ferrovia e l’eliminazione di 12 passaggi a livello”. 

Il tema è ovviamente quello legato al raddoppio ferroviario e così esordisce il Comitato Territoriale in una nota che mette a confronto due visioni opposte di sviluppo: da una parte il raddoppio “in sede” portato recentemente a termine in Toscana, dall’altra l’impostazione adottata nel savonese-imperiese, dove si punta invece allo spostamento del tracciato a monte.

L’attenzione si focalizza sulla tratta Pistoia – Montecatini, dove “grazie alla costruzione dei sottopassi in sostituzione dei passaggi a livello e alla realizzazione di un secondo binario accanto a quello esistente, lunedì è stato inaugurato il nuovo tratto ferroviario”.

“L’intervento ha aumentato il servizio con più fermate giornaliere, favorendo l’uso del treno sia per i residenti che per i turisti. Questo fa riflettere su come la gestione politica possa influire positivamente sulle opere pubbliche a servizio dei cittadini”, hanno proseguito dal Comitato.

“Perché in Toscana si può fare, mentre nel Ponente Ligure la politica insiste con un’opera costosissima, basata su un progetto fossile, che riduce il numero delle stazioni e allontana dal centro quelle rimanenti, isolando molti comuni? Per una decisione di 33 anni fa di alcuni sindaci, si è bocciato il progetto del raddoppio in sede, già approvato dal ministero e corredato da una valutazione di impatto ambientale. Il progetto attuale, invece, non ha ancora ottenuto il via libera ministeriale: a differenza di quanto raccontato, non è ancora cantierabile”, hanno aggiunto ancora. 

Senza risparmiare dure critiche anche ad alcuni comuni, in particolare Loano, “per essersi opposti alla soppressione dei passaggi a livello proposta dalle Ferrovie negli anni ’90”: “L’opposizione delle passate amministrazioni, soprattutto di Loano, ha impedito di eliminare i passaggi a livello. Questa incredibile decisione ha fatto sì che, dagli anni ’90 a oggi, molte città siano ostaggio degli stessi passaggi a livello, a causa di amministratori poco lungimiranti”.

Un’opportunità sfumata, che ha incentivato un malessere condivisibile nella cittadinanza, tradottosi nell’approvazione di un progetto di spostamento a monte, impregnato di conseguenze negative per l’ambiente, l’economia del territorio e la mobilità sostenibile. Che dire, è sotto gli occhi di tutti: un fallimento che, nell’imperiese, ha praticamente compromesso il servizio di mobilità per molti comuni”. 

Autore
Il Vostro Giornale

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