Il collegio cardinalizio e la chiesa bergogliana
- Postato il 21 aprile 2025
- Di Agi.it
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Il collegio cardinalizio e la chiesa bergogliana
AGI – Gli ultimi ventuno cardinali creati da Bergoglio hanno ricevuto la porpora lo scorso dicembre. Allora si disse che la Chiesa era divenuta, definitivamente, bergogliana. Ma non è detto che “bergogliana” significhi esecutrice pedissequa delle indicazioni di Bergoglio: lo spirito dei tempi – e quello della sinodalità appena enunciata, lo scorso ottobre – non è quello in cui un Pontefice detta e gli altri eseguono. La Chiesa di Bergoglio è Chiesa di energie liberate, quasi scatenate, di fraternità molto dialettica, di polemiche e annunci. Libri e interviste, mugugni e dubbi. Vitalità. Più che espressione di gerarchia, assemblea permanente in cui tutte le voci si sentono, tutte le opinioni sono enunciate. Poi verrà il momento della sintesi, ma quel che conta in questa prospettiva è l'avvio del processo, non la sua conclusione. Che mille fiori sboccino, che mille scuole aprano.
I nuovi cardinali e il cambiamento
I ventuno cardinali di dicembre, ad ogni modo, l'asse del Collegio l'hanno spostato in direzione del nuovo. C'entra, se non altro, l'anagrafe, e adesso i porporati di epoca wojtyliana sono un paio, una decina quelli di Benedetto XVI (che con le nomine fu abbastanza parco). Francesco invece ha ridisegnato geopolitica e agenda dei lavori. Ha agito grazie al tempo, che scorre implacabile, e allo spazio: sempre più periferie, sempre meno sedi metropolitane. In Italia chi aspetta ancora la berretta nonostante la diocesi sia prestigiosa.
Il Collegio Cardinalizio
Sono dieci i concistori gestiti da Bergoglio, dieci le tornate di nomine. Risultato: ha creato il 60 percento del collegio cardinalizio e disegnato, in questo modo, l'80 percento dell'assemblea – il Conclave – che sceglierà il suo successore. Nemmeno il Cardinal Ercole Consalvi di augusta memoria, che pur gestì con successo le elezioni di Pio VI, Pio VII e Leone XII, riuscì a fare tanto. Ma se il Consalvi forgiò il Collegio a sua immagine e somiglianza, facendo i suddetti pontefici ciò che desiderava il potente Segretario di Stato, Bergoglio di testa sua ha fatto, prestando scarso ascolto alle istanze altrui.
Geopolitica del Collegio Cardinalizio
Si diceva della geopolitica: è chiaro che la maggior parte del Collegio Cardinalizio continuerà ad essere espressione dell'Europa, ma lo sarà un po' meno di prima che già era un po' meno di prima ancora. I paesi rappresentati saranno oltre 90, ognuno una voce diversa dalle altre, ognuno legittimamente conscio di esprimere una diversità. Un coro polifonico, insomma, dove secondo i critici la stecca è sempre in agguato.
Regole del Conclave
Quanto al Conclave, le regole sono chiare: non potranno partecipare coloro, tra i 253 porporati, che al momento dell'apertura avranno superato gli 80 anni compiuti. La circostanza, nel passare del tempo, fa aumentare il peso specifico delle periferie della Chiesa rispetto al centro europeo.
Metodo bergogliano
Il metodo bergogliano, poi, non prevede necessariamente uno sviluppo unitario della dottrina, sulla base magari dell'autorevolezza del primato petrino (semmai è il contrario, e lo si capirà meglio se e quando Francesco andrà a Nicea il prossimo anno per l'anniversario del Concilio). Si è già visto in tutta la sua chiarezza come, su certe istanze, i cardinali creati da Francesco possano assumere posizioni radicalmente contrastanti. È il caso della Fiduciam Supplicans, il documento sulla benedizione delle coppie irregolari e omosessuali: l'eco del dibattito (per non dire del confronto o delle polemiche) è stata udita chiara e forte anche ai margini del Sinodo sulla Sinodalità.
Prospettive future
Il precedente porta a pensare che anche in un conclave non si partirà da un candidato forte fin dall'inizio, come fu per Pio XII o Benedetto XVI o lo stesso Francesco. Ma sono calcoli che è bene lasciare al futuro, un futuro difficile da immaginare. Più facile immaginare un bel dibattito acceso, in cui i processi avviati – ruolo della donna, coppie irregolari, primato petrino per non dire il tema della pace e della diplomazia – dovranno trovare la sintesi. Tutto molto Bergogliano, tutto in piena continuità con il suo modo di plasmare ex novo la Chiesa.
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